31 dicembre 2007
Best
29 dicembre 2007
Il meglio che possa capitarti
[P. Tusset, Il meglio che possa capitare a una brioche]
26 dicembre 2007
Acqua e farina
Come acqua e farina, anche tu ti mischi senza rumori.
24 dicembre 2007
Buon Natale.
Auguri.
18 dicembre 2007
Saggio sulla lettura
10 dicembre 2007
08 dicembre 2007
Del perchè sei più di quello che sei.
Ogni creatura si avvinghiava strettamente, come poteva, alle radici e ai sassi del letto del fiume, poiché avvinghiarsi era il loro modo di vivere, e opporre resistenza alla corrente era ciò che ognuna di esse aveva imparato sin dalla nascita.
Ma finalmente una delle creature disse "Sono stanca di avvinghiarmi, poiché, anche se non posso vederlo con i miei occhi, sono certa che la corrente sappia dove sta andando, lascerò la presa e consentirò che mi conduca dove vorrà. Continuando ad avvinghiarmi morirò di noia".
Le altre creature risero e dissero "Sciocca! Lasciati andare e la corrente che tu adori ti scaraventerà rotolandoti fracassata contro le rocce e morirai più rapidamente che per la noia".
Quella però non dette loro ascolto e tratto un respiro si lasciò andare e subito venne fatta rotolare dalla corrente e frantumata contro le rocce.
Ciò nonostante dopo qualche tempo, poiché la creatura si rifiutava di tornare ad avvinghiarsi, la corrente la sollevò dal fondo liberandola, ed essa non fu più contusa né indolenzita.
E le creature più a valle nel fiume, per le quali era un' estranea, gridarono "Guardate! Un miracolo! Una creatura come noi, eppure vola! Guardate il Messia, venuto a salvarci tutte!"
E la creatura trascinata dalla corrente disse "Io non sono un Messia più di voi. Il fiume si compiace di sollevarci e liberarci, se soltanto osiamo lasciarci andare. La nostra missione vera è questo viaggio, questa avventura".
Ma le altre gridarono più che mai "Salvatore", sempre avvinghiandosi nel frattempo alle rocce, e, quando tornarono a guardare, il Messia era scomparso.
Ed esse rimasero sole a intessere leggende su un Salvatore.
03 dicembre 2007
Ladies and gentlemen, I shall now perform an Orwellian flip-flop
29 novembre 2007
28 novembre 2007
La mejor banda de la era contemporanea
22 novembre 2007
21 novembre 2007
Paura
Pensa a un posto, pensa a un muro, pensa a una parola.
Pensato?
Bene.
Ora vai, guarda, scrivi.
17 novembre 2007
Il letto singolare
Frocio!
16 novembre 2007
La Carne degli Angeli
che attraversasse i secoli
come una lama aperta.
Oh, strazio della mia mente
che ha amato un ragazzo libero
che non conosce patria.
Ti avrei rinchiuso in un manicomio:
se le lacrime verdi del tuo sguardo
non mi avessero regalato canzoni.
13 novembre 2007
Districami il bandolo di questa matassa
- No?
- No.
- Eri nervoso?
- Sudavo freddo.
- Ti sentivi male?
- No. Non fisicamente, almeno.
- Cosa avevi, allora?
- Non so. Comunque ho preso una Tachipirina.
- Cosa c'entra la Tachipirina...
- Tra gli effetti collaterali ho visto "sonnolenza".
- Sei un idiota.
- Ormai dipendo perfino dagli effetti collaterali.
- Cristo.
- Non ho bisogno della tua compassione.
- Facciamo l'amore.
- Sai che non voglio.
- Sai che puoi.
- Che senso avrebbe?
- Deve sempre avere un senso tutto quanto?
- Smettila.
- Perchè se deve avere tutto un senso, spiegami perchè siamo qui abbracciati su questo letto.
- Smettila.
- Districami il bandolo di questa matassa.
- Dio.
- Che cazzo c'è?
- Niente. Solo, penso a questo dialogo.
- Ci penso anche io.
- Sembra tratto da un libro mai scritto.
- Sì.
- Pessimo autore, vero?
- Pessimo.
- Già.
- Come mai abbiamo sempre la risposta pronta, noi due?
- Credo sia per colpa di questo mondo.
- Perchè?
- Nella lentezza hanno messo il germe della solitudine.
- E' autodifesa?
- Sì.
- Io vorrei solo renderti felice.
- Sai che non puoi.
- Sai che voglio.
- ...
- ...
- Ei?
- Ei.
- Ti amo.
click
12 novembre 2007
E' una mia idea.
E' per questo, che sono sfigato?
11 novembre 2007
The Killers feat. Lou Reed - Tranquilize
Ma oggi non avevo voglia di novità; oggi avevo voglia di postare qualcosa di epico, di grandioso, di terribilmente originale, di scary (parola equivalente e così bella in italiano non esiste), avevo voglia di postare qualcosa che vi avvicinasse anche soltanto un po' al clima che ho qui dentro.
Oggi avevo voglia di postare qualcosa che potesse comunicare, dato che, come avrete notato, non sono più così bravo a farlo; avevo voglia di postare qualcosa che potesse parlare per me, e avevo voglia di qualcosa di bello, qualcosa che potesse competere a livello visivo-musicale con il passato. E così oggi avevo voglia di synth, di chitarre elettriche; avevo voglia di cori di bambini, avevo voglia di voci sforzate, avevo voglia di Lou Reed in versione moderna, avevo voglia di Brandon in versione antica. Oggi avevo voglia di postare una danza della pioggia, avevo voglia di postare un grido d'aiuto e una risata di gioia, oggi avevo voglia di sconclusionate note senza un senso.
Oggi sono la guerra, sono la bomba, sono il morto, sono la pace subito dopo.
Acid rain, when Abel looked up at Cain
We began the weeping and wailing
A hurried high from pestilence pills and pride,
It’s a shame, we could have gone sailing
But heaven knows,
Heaven knows everything
Tranquilize
09 novembre 2007
Strada Statale 2-bis
"Bisogna sempre per forza parlare d'amore?
Bisogna sempre comunque far nascere il sole?
E' necessario far credere di fare del bene?
E' necessario alle feste donare le rose?
Ripeto:
Bisogna sempre per forza parlare d'amore?
Bisogna sempre comunque far nascere il sole?
E' necessario far credere di fare del bene?
E' necessario alle feste donare le rose?
Bisogna sempre tentare di farsi accettare?
Bisogna sempre scrivere solo testi d'amore?
E' necessario ogni volta mentire al nostro cuore?
non sarebbe meglio liberarsi e confessare?
Bisogna sempre tentare di farsi accettare?
Bisogna sempre scrivere solo testi d'amore?
E' necessario ogni volta mentire al nostro cuore?
non sarebbe meglio liberarsi e confessare?"
08 novembre 2007
amai
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
07 novembre 2007
L'assenzio
Ricordiamo che forse torneranno insieme, a breve: e ricordiamo anche che stiamo parlando dell'unico gruppo italiano che abbia mai potuto confrontarsi davvero con ciò che c'è fuori dai confini.
"Il mondo è cos privo d'amore, io disimparo ad odiare..."
06 novembre 2007
04 novembre 2007
Dettagli
Cosa sta facendo s., in questo periodo?
- s. piange spesso.
s. piange? Come mai?
- s. piange perchè è confuso.
Come mai s. è confuso?
- s. è confuso per la fretta.
Quale fretta, s. si spieghi meglio. La fretta con cui è giunto al successo?
- no. la fretta con cui accadono le cose che gli accadono.
Cose belle, cose brutte?
- cose sfocate.
Cose sfocate, sì. Mi dica, s. parla sempre in modo così idiota?
- vaffanculo.
Come?
- vaffanculo.
Questo non si può dire, mi spiace.. Comunque, s. ha bisogno di più tempo?
- no, s. ha bisogno di tempi migliori.
Tempi migliori?
- qualità, non quantità.
Cosa rende, per s., un tempo migliore di un altro?
- la pienezza, forse.
E cosa lo rende pieno?
- l'amore, forse. s. è molto patetico.
Non è innamorato, s., in questo momento?
- s. si appella alla facoltà di non rispondere.
Ci chiediamo come mai s. si sia appellato a tale facoltà.
- s. ha paura.
Paura?
- paura dei desideri.
Mi spiace, ho perso il filo del discorso..
- vaffanculo.
Molto tenero da parte sua. s. pensa mai di prendersi troppo sul serio?
- continuamente.
Non basterebbe un sorriso ogni tanto?
- oh, s. sorride. Sorride da serio, però.
E' sempre stato così, s.?
- no.
No? E da quanto allora s. è così?
- così come, scusi.
Così.. spietato?
- lei è un uomo orribile.
Mi spiace, non era quello che volevo intendere.
- ma è quello che ho inteso.
s. è innamorato da qualche mese, dica la verità.
- questo non posso dirlo. Se vuole però posso negare che s. non sia innamorato.
E non è la stessa cosa?
- lei è perfetto per la tv. E' così limitato.
Questo cosa c'entra, scusi?
- nulla, soltanto mi sembra sbagliato ridurci a scarti discreti.
E' stato abbastanza chiaro, credo.
- a volte riesco ad esprimermi, a volte no.
Lei è un uomo molto colto.
- è una domanda?
No. Ci spieghi meglio la faccenda del triangolo, compare spesso nel lavoro di s., no?
- il triangolo simboleggia lo scopare con due persone contemporaneamente.
Coff coff.. Ah, pensavo a qualcosa di più.. elevato?
- non devo spiegarle ogni livello d'interpretazione, no? E poi, non è elevato, il sesso?
Beh, dipende da molti fattori, suppongo.
- suppone bene.
E dunque perchè il triangolo è così importante per s.?
- forse s. si è accorto che qualcosa al mondo si è incrinato.
Qualcosa di importante?
- sì, qualcosa di importante.
Importante quanto?
- quanto è importante per s. la sua stessa vita.
Come mai si è incrinata, questa cosa così importante?
- perchè ha cominciato a parlare.
A parlare?
- sì. Prima era una cosa sempre zitta, poi un giorno ha aperto la bocca ed ha parlato.
E allora?
- è stato brutto ascoltare quelle parole.
Non doveva essere un discorso allegro..
- no, non lo era. Era molto triste.
s. vuole dire al suo pubblico se c'è qualcosa che possa fare per lui?
- non c'è niente che possa fare, mi spiace.
Niente?
- niente.
Ha già in mente, s., cosa farà adesso, dopo tutto questo successo? Lavorerà a qualcosa di nuovo?
- sì s. ha già in mente tutto.
Che bella notizia. Sarà un seguito?
- s. odia i seguiti.
Quindi sarà qualcosa di completamente nuovo..
- no, sarà un seguito. Che odierà.
Capisco. Quanto tempo ha impiegato s. per completare "Le ore piccole"?
- un pomeriggio.
Il libro di s. contiene duecento pagine..
- il pomeriggio di s. contiene duecento giorni..
Arrivederla.
- arrivederla.
03 novembre 2007
I’m a high school lover and you’re my favorite flavor.
Alice non poté fare a meno di scoppiare a ridere nel bel mezzo del pianto. "Si può smettere di piangere solo pensando a delle cose?", domandò.
"È così che si fa" rispose la Regina con grande decisione: "perché, vedi, non si possono fare due cose insieme. Pensiamo alla tua età, per cominciare: quanti anni hai?"
"Sette e mezzo, esatti esatti".
"Non occorre che tu me li dica proprio esatti" osservò la Regina. "Ti credo lo stesso. Adesso però ti darò io qualcosa a cui credere. Io ho centouno anni, cinque mesi, e un giorno".
"Non ci POSSO credere!" esclamò Alice.
"No?" disse la Regina in tono di compassione. "Provaci ancora: fai un lungo respiro e chiudi gli occhi".
Alice scoppiò a ridere. "È inutile che ci provi", disse. "Non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto" disse la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte, riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione".
02 novembre 2007
You got my ends and my beginnings mixed up.
"Dipende molto dal luogo dove vuoi andare", rispose lo Stregatto.
"Fa lo stesso per me, da una parte o dall'altra..." disse Alice, "purchè vada da qualche parte!"
"Oh certo che ci arriverai!" disse lo Stregatto. "Non hai che da camminare".
Alice capì che aveva ragione e tentò un'altra domanda: "Che razza di gente c'è in questi dintorni?", chiese.
"Da questa parte", rispose lo Stregatto, facendo un cenno con la zampa destra, "abita un Cappellaio e da questa parte, indicando con l'altra zampa, abita una Lepre di Marzo. Visita l'uno o l'altra, sono tutt'e due matti".
"Ma io non voglio andare dove c'è gente matta!" disse Alice.
"Oh non ne puoi fare a meno", disse lo Stregatto. "Qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta".
"Come sai che io sia matta?", domandò Alice.
"Tu sei matta", disse lo Stregatto, "altrimenti non saresti venuta qui".
01 novembre 2007
It took me by surprise I felt so good to be alive.
"Niente", rispose Alice.
"Niente di niente?" insistette il Re.
"Niente di niente" disse Alice.
"Questo è molto rilevante" disse il Re rivolto ai giurati, i quali stavano appunto per annotarlo sulle lavagne quando si intromise il Coniglio Bianco:
"Irrilevante, intendeva dire Sua Maestà, è ovvio" disse in tono rispettosissimo ma accigliandosi e facendo strane morfie al Re.
"Irrilevante, intendevo, è ovvio" si affrettò a dire il Re, ripetendo fra sè sottovoce "rilevante, irrilevante, irrilevante, rilevante".
Quasi cercasse di decidere quale delle due parole suonasse meglio.
Favola:
(E poi succede che) I pezzi storti e rigirati del tuo puzzle s'incominciano a comporre proprio quando stavi ormai dandoti per vinto.
(E poi succede che) Ti alzi triste e poco dopo sei felice, la magia del poter dir cose a distanza rende i dialoghi possibili anche al mattino.
(E poi succede che) Ti guardi intorno e vedi tutto ciò che hai messo a contornarti, che miseria e che tristezza qui ci vuole un cambiamento.
(E poi succede che) Cominci subito con pezzi di canzoni, erano anni che nel blog non ci mettevi un qualche cosa di un po' allegro.
(E poi è successo che) Il mio cervello ha ondeggiato insieme al basso e alla grancassa, per un momento ho visto limpido e squadrato oltre la coltre di neuroni e indecisione, e ho sobbalzato ad osservarti metri avanti, mi è venuta confusione: ma tu chi cazzo sei?
[Let me introduce to you a brand, new, dance.]
29 ottobre 2007
Joy Division - Atmosphere
Ecco come mi sento:
28 ottobre 2007
Ivy Day in the Committee Room
And every time you vent your spleen,
I seem to lose the power of speech,
Your slipping slowly from my reach.
You grow me like an evergreen,
You never see the lonely me at all.
I... take the plan, spin it sideways.
I... fall.
Without you, I'm nothing.
Without you, I'm nothing.
Without you, I'm nothing.
Without you, I'm nothing at all."
18 ottobre 2007
L'aula trasparente.
Nel centro tra le varie facoltà c'è un posto strano dove tutti si ritrovano a studiare. E' un'aula trasparente: di pareti inesistenti che scompaiono tra il vetro, il cielo e il resto. La porta è sempre aperta giorno e notte. E spesso l'aula è piena di studenti: molti senza un altro luogo ove sostare, molti in cerca di compagni da sfruttare e interrogare, molti infine spinti dal seguire gli altri. Nel suo interno un gran vociare di teoremi, traduzioni, libri antichi e geometrie non euclidee. Ma non è quello che è dentro che è importante.
Viste tutte queste strambe stravaganze non è raro che d'intorno al vetro che circonda l'aula confluiscano persone d'ogni tipo. C'è chi passa con la falsa indifferenza di chi non vuole sapere: ma con piccoli e veloci spostamenti della testa lancia occhiate rapidissime all'interno. C'è chi sta di fuori a far versi e boccacce, mentre urla con gli amici di schiamazzi e atrocità. C'è chi ancora guarda e osserva con curiosità ostentata: poi commenta chi sta dentro, sul vestito un poco strano, sulla voce troppo bassa o sull'aspetto effeminato.
C'è poi sempre un ragazzetto che si mette lì al di fuori: ed apre i libri per studiare. Non è iscritto nè ha provato a fare il test per l'ammissione; sono anni ormai però che prende spunto da chi è dentro per sapere cosa leggere. Munito di uno scomodo sgabello sta lì in mezzo a quella folla: non di rado c'è qualcuno che gli parla e lo disturba; e lui, paziente, non disdegna mai risposte o complimenti. Cordialmente poi saluta per riprendere il lavoro; ogni tanto si alza in piedi sulla sedia e guarda fuori, oltre le teste dei curiosi, con le spalle alle pareti invisibili. Dall'interno molto spesso gli studiosi lo deridono indicandolo con sdegno. "Cosa studi, perditempo, già ci stiamo qui noialtri che tentiamo d'imparare!", legge lui da quelle labbra rese mute grazie al vetro; se ne preoccupa un momento, poi si china sui suoi testi e volta pagina, oppure volge ancora un po' lo sguardo in lontananza.
Un giorno intorno all'aula trasparente smette a un tratto lo schiamazzo ed il rumore: in sottofondo infatti si avvicina un grosso suono di fanfare, qualche tromba, dei tamburi. La gente va spostandosi per fare spazio a quella comitiva: la banda è circondata dallo stuolo dei docenti e professori, tutti quanti col vestito delle feste. Senza dire una parola ecco il più Anziano tra gli Anziani fare un gesto con il dito: e tutto tace. Poi con passo lento e stanco si allontana piano piano dal suo gruppo d'illustrissimi. Gli studenti dall'interno non discostano lo sguardo da quel lento camminare, preoccupati e sbalorditi per la strana situazione: finchè l'Anziano non si ferma proprio a un metro dal ragazzo, lì seduto, con un libro tra le mani. Senza dire una parola il vecchio prende con la mano tremolante dalla tasca la famosa pergamena della Laurea. E la porge platealmente avanti a sè. E quel ragazzo la solleva bene in vista, poi si alza e se ne va.
Ecco l'Anziano degli Anziani "Per sempre c'è chi è stato a testa bassa qui nell'aula trasparente, e chi fuori ad osservare ciò che succedeva dentro. Ma non era questo ciò per cui quell'aula è stata fatta: se mai vi foste messi ad osservare tutto il mondo che si scorge da ll'interno avreste visto quante strane meraviglie vi circondano, le cose da imparare che galleggiano nell'aria, le vive proporzioni del paesaggio e del più piccolo dettaglio. Invece voi lì dentro siete stati con la testa sopra i libri senza mai osservare fuori, solamente preoccupati di deridere chi stava fuori il vetro. Coloro qui all'esterno invece avevan gli occhi fissi solo su di voi, le spalle verso il mondo e il cuore stanco, la mente chiusa ad ogni novità: non si erano sì accorto del riflesso della luce a illuminare ciò che è fuori. Nessuno ha usato il bello di quest'aula, solo uno ci è riuscito, ed è colui che è andato via in questo momento."
Poi come in un affanno ecco l'Anziano cade al suolo, chiude gli occhi ed è già morto. In un momento urla e gemiti, persone che si strappano i capelli, c'è chi grida, c'è chi piange, c'è chi ride disperato. La banda e i professori si confondono nel mezzo della folla, e tutti uguali lentamente fan ritorno verso casa. E' ancora sera quando in pochi son rimasti lì davanti ad osservare con speranza l'invisibile stanzone. Perciò son pochi quelli che racconteranno di aver visto una magia, e ancora meno quelli che la crederanno.
Ma questo è ciò che accade: in un baleno ecco la luce del tramonto a rimbalzare s'un ostacolo imprevisto. E ciò che è trasparente, ora è marmo.
16 ottobre 2007
Thelema
La Legge di cui si parla è riassunta brevemente in tre semplici frasi:
- "Fai ciò che desideri" dovrebbe essere l'intera Legge.
- L'amore è la legge, quando esso è assoggettato al desiderio.
- Non c'è alcuna legge oltre a "Fai ciò che desideri".
Tralasciando le eventuali derive che la Thelema può lasciar trasparire, appare evidente come in questa nuova visione del mondo l'uomo è descritto come entità essa stessa capace, attraverso il desiderio, di modificare il corso della vita, del destino, della natura stessa delle cose.
In questo contesto si inserisce l'ambito più prettamente "alchimistico" della teoria crowliana: il Magick. Con questa espressione l'occultista intende "ogni atto destinato a causare un cambiamento intenzionale". Due riflessioni sembrano a questo punto scontate. La prima riguarda l'utilizzo della lettera "k" alla fine della parola; utilizzando l'undicesima lettera dell'alfabeto Crowley si ricollega al simbolismo Egiziano - Tebaico intendendo un qualche riferimento alle forze demoniache e caotiche, che si oppongono appunto al desiderio umano. La seconda riguarda la particolare visione della "magia" che appare nella Thelema: non è magico ciò che produce "miracoli", o che rende possibile ciò che è impossibile. Bensì è magico ciò che produce in un oggetto un cambiamento di per sè possibile nella natura dell'oggetto stesso: ma nel causarlo lo domina, lo costringe, lo governa.
E' appunto mediante il Magick che l'uomo può avvicinarsi al Vero Desiderio, scopo supremo dell'esistenza. Per raggiungere questo stato di grazia Crowley parla di un necessario spostamento dal reale verso un mondo di confine chiamato "l'Abisso". In questo universo si trova il legame tra il Fenomeno e l'Idea, tra il Reale (che è ideale ed utopico) e l'Irreale (che è tangibile e attuale). Ed è solo mediante un attraversamento dell'Abisso, ottenuto con una padronanza specifica del Magick, che si può arrivare al Vero Desiderio, alla meta più ambita. Crowley scrive a questo proposito un secondo testo fondamentale, "Magick, without tears": un compendio sulle tecniche e sui postulati che possono condurci nella giusta direzione. Il testo si trova qui, in una versione completa e rivista.
10 ottobre 2007
Recensione: Radiohead, In Rainbows
Eccovi la mia umile recensione.
15 Step: l'opener più anticipato di sempre confonde, spiazza, ma non delude. Forse una delle tracce meno riuscite di In Rainbows, risente un po' troppo della passione di Thom per i loop digitali, e sembra quasi uscita dal suo The Eraser. Una bella canzone in ogni caso, prepara in modo del tutto inatteso al resto dell'album.
Bodysnatchers: con il riff alla The Bends e con l'atmosfera da vero "ritorno alle origini" eccoci entrati nel vivo dell'opera; da ora in poi è un'ascesa vorticosa. La voce di Thom si arrampica, cavalca il ritmo in maniera impeccabile e duetta con l'acido suono della chitarra elettrica. Da tenere in considerazione, è di quelle canzoni che aumentano la confidenza con il numero di ascolti.
Nude: dieci anni di elaborazione hanno fatto davvero bene a questo scarto di Ok Computer; rivisitata, stravolta, memore delle conquiste di questo lungo periodo, ci fa emozionare presentandoci i primi momenti davvero lirici dell'album. La nuova Exit Song, con un finale mozzafiato che ci immerge passionalmente in un cartone animato degli anni sessanta.
Wird Fishes/Arpeggi: la magia della produzione di Godrich appare qui in tutta la sua forma. Un brano scritto per un'orchestra sinfonica diventa, incredibilmente, ritmato da una batteria insistente, pieno di chitarre e sintetizzatori; e funziona in maniera egregia. La ninna nanna del futuro cattura l'ascoltatore e non lo molla conducendolo a un finale spiazzante e asimmetrico.
All I Need: la canzone non ha bisogno di recensioni. E' il capolavoro annunciato, è l'amore in versi, è ancora più bella che in versione live, è pazzesca.
Faust Arp: la novità mai ascoltata dell'album, una ballata di due minuti che sembra applicare in maniera impeccabile tutte le regole del caso. Melodia originale ed orecchiabile, arrangiamento ben costruito, nessuna pretesa particolare: quasi un momento per riflettere.
Reckoner: un pugno nel naso per una versione restaurata e irriconoscibile della hit degli scorsi live. Un altro apice di virtuosismo per la voce di Thom, un altro momento topico di un album che di momenti topici ne ha anche troppi. Quando arriva il pianoforte ti chiedi se può esistere un modo ancora più perfetto di rendere la canzone: incredibile ma vero, no. Quando l'armonia passa a un coro in multitraccia ti chiedi se ha senso andare avanti con l'ascolto: incredibile ma vero, sì.
House of Cards: il linguaggio tipico degli ultimi Radiohead, che era andato un po' sparendo nelle ultime tracce dell'album, torna qui a farsi sentire prepotentemente. Una semplice sequenza di accordi acquista profondità e spessore grazie alla presenza di una voce effettata ed invadente, che non ti esce dalla testa per cinque minuti e mezzo. Un'altra canzone trabocchetto: diventerà sempre più bella con il passare del tempo.
Jigsaw Falling Into Place: rock, come lo fanno i Radiohead. Forse la seconda sul mio podio personale, la vecchia Open Pick, ora rinominata in modo bizzarro, coinvolge all'inverosimile. La prima metà è canzone, la seconda metà è musica.
Videotape: per animi teneri e pronti alle lacrime, la vera soft song del disco arriva dritta al cuore, conclusione di un percorso tanto ardito quanto elevato. Un ritmo prima prevedibile poi sconclusionato ci fa volare sopra il tappeto di pianoforte e l'infinito ritornello, e non vorremmo mai scendere; ci chiediamo se i Radiohead sono mai stati così dolci.
inrainbows.zip
A presto.
[UPDATE: E' presto per giudicare, sono ancora a due soli ascolti più qualche traccia spuria ripetuta qualche volta. Non voglio sbilanciarmi molto. Quindi, senza sbilanciarmi molto, dirò che è un capolavoro.]
09 ottobre 2007
Una volta al giorno
08 ottobre 2007
E ciò che vedi perso, è perso.
Cum ventitabas quo puella ducebat
Amata nobis quantum amabitur nulla."
[Un'altra vita, saremo onesti. Saremo capaci di tacere.]
06 ottobre 2007
Elbow - Forget Myself
Il trailer del nuovo film di Richard Kelly (quelli di Donnie Darko per intenderci) ha avuto il bellissimo effetto di farmi tornare la voglia di Elbow, matta come sempre.
Godetevi il video del giorno.
Control
02 ottobre 2007
Girasoli
Ho sognato che tornavi senza dirlo; ti incontravo in una strada, un po' per caso: se la vita fosse fatta come un sogno la fortuna mi sarebbe familiare. Eri lì dentro una macchina, ed io che camminavo sguardo al cielo non me n'ero mica accorto. Poi mi vieni quasi addosso, mi spavento, guardo dentro e vedo te, cazzo il giallo mi ubriaca in un istante. Non capisco che succede, sai nei sogni non è facile squadrare bene i tempi; basta solo quel secondo e siamo dentro ad abbracciarci e poi mi prendi, un bacio lungo e caldo e bellico e bastardo. Poi nel dormiveglia tutto sfuma in un miscuglio, siamo lì che ci guardiamo, a me viene da sorriderti; mi dici qualche cosa ma non sento non ho udito, non tocco non ho tatto, non vedo non ho occhi perchè tutto è stato preso e impacchettato da quel bacio. Poi la sveglia mi riporta sulla terra, tra colori meno vivi e più banali. Non mi riesce di non piangere una lacrima; mi alzo.
01 ottobre 2007
RADIOHEAD - IN RAINBOWS (Out October 10, 2007)
Ma parliamo del disco.
La versione digitale contenente la tracklist "ufficiale" e disponibile appunto a brevissimo, è la seguente:
15 STEP
BODYSNATCHERS
NUDE
WEIRD FISHES/ARPEGGI
ALL I NEED
FAUST ARP
RECKONER
HOUSE OF CARDS
JIGSAW FALLING INTO PLACE
VIDEOTAPE
per un totale di 10 tracce, tra le quali spiccano le bellissime e già sentite Videotape e Bodysnatchers, e tra le quali brilla, al quinto posto, la meravigliosa All I Need (che anche solo in versione live è stata la canzone preferita del sottoscritto per lungo tempo).
La versione cd in uscita tra qualche mese conterrà, oltre al disco ufficiale, anche un secondo cd con otto nuove canzoni in più:
MK 1
DOWN IS THE NEW UP
GO SLOWLY
MK 2
LAST FLOWERS
UP ON THE LADDER
BANGERS AND MASH
4 MINUTE WARNING
29 settembre 2007
I Movimenti Remoti
L'indifferenza che può emanare una casa inabitata da lungo tempo, senza una strada, dei tram, soltanto erba, papaveri, camomilla, api, mosconi.
E se volesse proprio venire, non venga per vedere qualcosa di me, ma si porti un libro e si segga qui, a leggere.
Temo però che non ci resterà molto tempo.
Sembra ci sia qualcosa, qui, che non fa restare nessuno."
"Vi sono casi in cui qualcuno di noi
intuita la propria figurazione
nelle calcinose urne di un sotterraneo
la scrolla dalle fragili giunture
finchè i devoti atteggiamenti
non ricadano, sconvolti,
nell'umida cavità.
Oppure,
staccata dal lucido cranio l'irta capigliatura
se la pone addosso
come un'agitata parrucca.
Ma poi riprendiamo in crescendo,
vagante compagine,
le canore abitudini."
Crash Test
Io sono il muso, sono il metallo, sono il freddo.
Io sono l'aria, io sono il volo.
Sei tu, che mi corri incontro?
26 settembre 2007
Hoping for a miracle
Il 25 settembre c'era, il 26 settembre non c'è più.
Me ne sono liberato per sempre.
24 settembre 2007
I - YOU
- I'm so easy to please.
- I'm heading straight for the clouds.
- I'm separated twins.
- I'm the next act waiting in your wings.
- I'm the flash flood running through the ground.
- I'm an animal trapped in your warm car.
- I'm breaking my back just to know your name.
- I'm not a soldier.
- I'm feeling so good.
- I'm climbing up the walls.
- I'm waiting in line just to see if you care.
YOU:
- You are confusion that never stops.
- You are all I need.
22 settembre 2007
The Cinematics - A Strange Education
fino a trovare la via di casa,
verso un luogo familiare
dove riposarmi le ossa.
Il problema è che nulla sembra lo stesso,
il problema è che non credo lo sembrerà mai.
Oh, sei qui per me?
Tirami fuori dall'oceano,
prendimi di nuovo tra le braccia
naufrago, con l'amore che mi hai mandato.
La mia educazione così strana
mi porta tra le tue braccia di nuovo,
naufrago, perduto di nuovo.
Stelle nel cielo scuro
mi rivoltano la testa,
ma questa conversazione
mi prosciuga il sangue.
Il problema è che non so cosa dire,
il problema è che non lo saprò mai.
Oh, sei qui per me?
Tirami fuori dall'oceano,
prendimi di nuovo tra le braccia
naufrago, con l'amore che mi hai mandato.
La mia educazione così strana
mi porta tra le tue braccia di nuovo,
naufrago, perduto di nuovo.
Ho percorso questa lunga strada
cercando di raggiungere casa,
verso qualcuno di familiare,
come questa voce nel telefono.
Oh, sei qui per me?
Tirami fuori dall'oceano,
prendimi di nuovo tra le braccia
naufrago, con l'amore che mi hai mandato.
La mia educazione così strana
mi porta tra le tue braccia di nuovo,
naufrago, perduto di nuovo.
Avvicinati,
avvicinati e toccami.
[Ieri sera Gravity Fest '07; un pubblico di 50 persone, lo scandalo italiano non si risparmia mai. I Cinematics, più in forma che mai, hanno presentato il loro debutto, coatti, nani e bravi da morire. "A Strange Education", "Break" e "Race to the City", già notevolissime in studio, sono dal vivo quei capolavori che forse mancano all'album per elevarlo al di sopra della massa. Il cd comunque mi piace sempre di più, sta raggiungendo vette altissime nel mio personale panorama musicale, rallegra e rilassa con piccoli gioiellini uno dopo l'altro. The streets are on fire!]
19 settembre 2007
Le mille e tre notti.
Nella notte mille e terza divento tutto ciò che è stasi. Infine scopro il velo che nasconde l'entropia e la lascio andare. Regalo la vita agli ignoranti, io sono morto.
17 settembre 2007
I'm deranged
Quando ho iniziato, quasi due anni e mezzo fa (il 7 maggio del 2005 per la precisione) ero un altro uomo. Innamorato e corrisposto, pieno di aspettative e con davanti a me un futuro certo: fatto di università, conservatorio, pieno fino all'orlo di Roma, di storie d'amore con un senso, di amicizie stabili, impregnato di idee corrette e morale di ferro. Sapevo cosa amare e cosa odiare, conoscevo già le strade da imboccare e da evitare, ero certo dei miei limiti, e senza quel timore di doverli superare. Cantavo i Velvet, allora: e "Dovevo dirti molte cose" aveva un senso, un luogo, un motivo.
Poi il tempo è passato quasi senza avvertimenti, e un anno dopo era il 2 maggio 2006, ed io non ero più lo stesso. Davanti a me vedevo il nero e il bianco insieme ed era il vuoto: di una morte troppo rapida e della fine di un rapporto che era stato così bello. Il mio futuro era sicuro ancora un po', la laurea conquistata poco prima, le idee confuse sopra il resto ma con poca volontà e poco coraggio per decidere altrimenti. Avevo troppo su cui piangere per vivermi una scelta. Cantavo Vinicio Capossela, allora: e "Ovunque Proteggi" aveva un colore, un sapore, un odore.
Un battito di ciglia, un'avventura, una pazzia mi hanno portato poi al 10 maggio 2007. Quella persona che era triste un anno prima e che era allegra due anni indietro era come se si fosse suicidata: al suo posto non si sa, uno sconosciuto. Il mio futuro stava appeso a un filo strano e sottile, l'università che viaggiava rapida e costante, il conservatorio dietro a ridere di me. L'amore poi, una roba tutta strana in quel periodo: due occhi di un altro colore, sconosciuti e divertiti, mi guardavano sospirare da lontano. Cantavo gli Snow Patrol, allora: e "Signal Fire" aveva un nome, un età, un volto.
Poi era ieri ed ora è oggi. Con tutto il fumo diradato vedo intorno: e non capisco. Quelle scelte, le direzioni che avevo preso dopo ardue decisioni, mi hanno portato in una strada senza uscita. E non c'è un muro, qui davanti: ma c'è campagna ed aria e prati e non c'è l'ombra di un cartello a indirizzarmi. Il mio futuro? L'università che sta finendo e tutto il dopo a preoccuparmi. Il conservatorio ormai laggiù sepolto tra i sensi di colpa. I miei rapporti tutti in bilico tra il chissà il quando e il perchè. L'amore stanco ed affamato tra i ritorni le avventure e le speranze. La mia città a non bastarmi più, e Londra a cucinare come prima di ingoiarmi. La vita stessa a non spiegarsi come deve. Io canto poco in questi giorni.
E quando canto penso a tutto questo tempo, mi spavento e smetto subito.
Ora riprovo, con David Bowie. Perchè "I'm deranged" oggi ha un perchè, un come, un forse.
Se questa giornata avesse titoli di inizio, sarebbero questi.
14 settembre 2007
3 - Believe
Quello in sottofondo è Chopin, per chi non lo sapesse.
Ora lo sa.
13 settembre 2007
E' più facile mentire.
Sorreggere il peso
e lanciarlo verso il cielo:
è più facile mentire.
Guardare onestamente
nel cuore dei tuoi occhi:
è più facile mentire.
12 settembre 2007
Gravity Fest 07
11 settembre 2007
Rime Baciate
10 settembre 2007
Quale sarà la mia prossima canzone preferita?
'Lost!', 'Cemeteries Of London', 'Violet Hill', 'Poppy Fields', '42', 'Yes!', 'Leftrightleftrightleft' o 'Rainy Day'?
Lo sapremo tra pochissimo, a quanto pare..
09 settembre 2007
Tornando da quei confini liquidi
come le zingare del deserto
con candelabri in testa
o come le balinesi nei giorni di festa.
Voglio vederti danzare
come i Dervisches Tourners
che girano sulle spine dorsali
o al suono di cavigliere del Katakali.
E gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza, danza
e gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza.
E Radio Tirana trasmette
musiche balcaniche, mentre
danzatori bulgari
a piedi nudi sui braceri ardenti.
Nell'Irlanda del nord
nelle balere estive
coppie di anziani che ballano
al ritmo di sette ottavi.
Gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza, danza.
E gira tutt'intorno la stanza
mentre si danza.
Nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali
regni di sciamani
e suonatori zingari ribelli.
Nella Bassa Padana
nelle balere estive
coppie di anziani che ballano
vecchi Valzer Viennesi.
08 settembre 2007
In the meanwhile..
Quindi i Radiohead finivano il loro nuovo disco, ma non lo pubblicavano per molto, molto tempo.
Cuccatevi sta chicca:
Radiohead - Follow Me Around.mp3
07 settembre 2007
Le furie del mondo intero.
E avvenne però che nel cammino, durante la sosta notturna, il Signore raggiunse Mosè.
E cercò di farlo morire."
[Esodo, 4, 18-24]
05 settembre 2007
02 settembre 2007
Gimme Gimme (More)
Grazie a dio esiste il pop.
.., I just wanna dance with you
(It's fuckin' pop, BITCH!)
01 settembre 2007
L'amore per te
Un momento per riflettere e vengono fuori alcuni pensieri sempreverdi. In fin dei conti, mi chiedo, cos'è tutto questo amore? E' quella sensazione che stringe il petto e blocca la saliva nel palato? E' quel pensiero costante che ti gira in testa da mattina a sera? E' quello sguardo che non riesci a scollarti dagli occhi, quei capelli, quelle pupille, quel giallo insistente? E' quel sentimento, lo chiamano così, sentimento, che ti spinge a fare cose sempre più folli senza nemmeno sapere il perchè?
Non so nè mi interessa: so che è bello provarlo, ed è bello provarlo per te, anche ora che parti e non torni mai più. Mi hai detto "mica muoio" ma per me già stai morendo, e che riesca a dirti questo è un bene per noi, più grande che riuscire a donare la vita. Non lo sentivo da tanto e mi piace, mi riscalda anche quando ho freddo: ed anche questo mi piace. Certo, dovrò sopportare un po' di tristezza: ma sono pronto; sono pronto a tutto in questi campi, non c'è bisogno di preoccuparsi per me. Ricorderò questo legame (che ci unirà per sempre, sappilo: non si scherza con le somiglianze), ricorderò il mio sapere dove stavi e il tuo sapere come stavo, il mio proporti dove andare e il tuo propormi di non farlo. Ricorderò quei pochi sorrisi ("Che begli occhi che hai" - sorriso), e ricorderò quel dono fatto senza pensare, sempre più giusto, ora, tra le tue mani. Comprenderò le tue ragioni, escluderò le mie rabbie, coprirò le mie vergogne, supererò le mie paure, esclamerò le mie parole senza più tenermi niente.
Grazie a te sono più grande, in uno spazio più minuto.
Ti amo.
s.
30 agosto 2007
Entropia.
29 agosto 2007
That's what computers have become - Part 2
27 agosto 2007
IAMX - President
Come un fulmine ecco IAMX che casca sulla terra e nella mia stanza, rivelandosi esattamente ciò di cui avevo bisogno in questi giorni di follia. Mi muovo così, anche io, come il presidente di una gabbia di pazzi: ritrovatemi la strada, please. Io l'ho persa definitivamente. What a wonderful life!
Szymborska Wislawa
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.
Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
[Il vento, questi giorni, soffia così forte sul mio libro degli eventi..]
26 agosto 2007
Makes all your dreams come true.
Oh! It seems so strange to me not to be free.
What's your name, my love?
Life is like movies?
La seconda tipologia, però, è quella che preferisco, ed è formata da una triade così unica e perfetta da sembrare fatta apposta; raramente, infatti, mi era capitato di vivere così intensamente tre situazioni affascinanti, piene e malinconiche come quelle descritte nelle storie qui in questione. Le Vite degli Altri, Quattro Minuti e XXY sono splendidicapolavori che ognuno di noi dovrebbe rivedere un po' di volte, anche solo al puro scopo di imparare. Così diversi nei temi trattati, ma così uguali nel modo delicato e speciale in cui riescono a far ingoiare situazioni sconvolgenti, questi tre prodotti dell'arte vanno a mettersi in una categoria che avevo dimenticato e per cui non trovo neanche un nome; si rivelano, infine, i degni successori di quel Mare Dentro che mi aveva fatto tanto piangere ormai un po' di anni fa e che si è conquistato un posto nella top ten dei film da me più amati nella storia. Non saprei che consigliarvi, non ce n'è uno più bello o più importante: sono storie che si devono sapere, senza se e senza ma; ti rivelano realtà dimenticate e chiariscono significati veri a quelle parole di cui sappiamo solo il nome e l'etichetta: tolleranza, regime, guerra, rarità, perfezione, bellezza, musica, sesso, giustizia. Che disgrazia non aver saputo prima!
Nel frattempo ci aspettiamo qualche film un po' più normale, per tentare di scrivere qualche recensione che sia tale: già lo so, l'inverno sembra promettente. Per voi i consigli son qua sotto. C'è un po' di mio cuore, sparso tra queste locandine.