16 gennaio 2008

San Paolo ai Corinzi

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.


E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l’amore, non sarei nulla.


E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l’amore, niente mi gioverebbe.


L’amore è paziente, è benigno l’amore; non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si compiace della verità.


Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta, e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.


Quand'ero bambino parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.


Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l’amore; ma di tutte, la più grande è l’amore.

15 gennaio 2008

I'm done with this.



Da zero a tutto in una mattina. Da niente a ogni cosa. Non è finita qui, è finita qui, non è finita qui, è finita qui. Sta finendo, mi dico. Quando prendi il coraggio e vai al secondo piano, e

Maggio è estate maggio. Abito scuro, camicia e cravatta. Voglio qualcosa di viola. Di viola, e qualcosa di rosso. Righe no per carità. L'email la mando dopo così mi

Vi saluto col tono di chi è sincero. Sono un bugiardo però un bugiardo sincero. Piangerò tanto, ma tanto, ma tanto. Ora devo studiare degli articoli in inglese scritti da un pazzo. Alzo il volume di

Mi dico che è lo stesso, lo dicono anche gli altri. Non è lo stesso io ne avevo bisogno. Non ne ho bisogno. Basta che chiuda gli occhi per scoprire che è vero. Per trovarti devo

Mica male tanta stima per me, mi sento speciale. Ho voglia di dolce e salato. Cibo grasso intriso d'olio. Poi tanto mamma fa la lavatrice e per maggio è tutto asciutto. Anche perchè

Cosa faccio smetto o no? Tutto questo sentimento mi fa girare. Ancora quattro mesi di duro lavoro, mi dico. Quattro mesi. Di duro lavoro. Poi ti bacio dopo ti bacio e facciamo

Quanta roba hai addosso mamma mia. Posso levarla tutta. Ore. Non ne ho il tempo e manca anche la voglia credo forse quella ce l'ho. Mettiamo un po' di musica però. Di plastica e di

Allora succede tutto rapidamente. Che uno vive e muore. Rapidamente. Sono io quello veloce a mangiare tutto, stavolta. Finisco il piatto. Stavolta sono io. Leggo un libro bellissimo che

Che caldo, amore mio.

13 gennaio 2008

Giorni di ovatta.

Non dormo più.

Faccio un sacco di cose: mangio, esco, bevo, studio, parlo, rido.
Ma dormire, quello no. Non è che abbia perso il gusto nel farlo, anzi; l'organismo comincia a pretenderlo in maniera ansiosa, quasi spasmodica. Mi lancia numerosi segnali: occhiaie rigogliose, malditesta cronico, perdite di memoria riguardanti importanti dettagli nelle conversazioni che sto affrontando con il rischio di frequentissime figure di merda, incapacità nel concentrarmi. Sono dettagli palesi, fastidiosi, li eviterei volentieri. Io ascolto il mio organismo, voglio bene al mio corpo e mi piacerebbe poterlo aiutare, gli sono vicino, lo abbraccio spesso in questo periodo.
Ma nonostante questo, non dormo più.
Forse è proprio che ho altro da fare, e che mi piace farlo.
Ma muoio di sonno.
Poi non mi piace più.
Lo so, tutto questo mio parlare di aria non ha alcun senso, forse farei meglio ad andare a letto.
Sono giorni di ovatta.
Sto delirando?


So che mi capite.