19 novembre 2005

Potessero le mie mani sfogliare

Non pubblico volentieri poesie, nè lo faccio spesso. Non sono un esperto di quest'arte, che mi appassiona poco e mi risulta di difficile comprensione. Per caso però mi sono imbattuto in queste due: che hanno, insieme, il piacere della semplicità e la bellezza della complessità.

Sono di Garcia Lorca, e volevo farvele leggere.





Bordone

Ti vedrò?
Non ti vedrò?

A me importa
soltanto il tuo amore.

Hai sempre il riso di allora,
e quel cuore?




Potessero le mie mani sfogliare

Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
t'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

18 novembre 2005

L'evoluzione del crocifisso.

Arredamento. Sostantivo maschile, no? L'arredamento è tra le manifestazioni più evidenti dell'insoddisfazione personale, quella che si mostra con più veemenza. Credo che in questo i cataloghi facciano la parte più grande: come si fa a riporre fiducia in qualcosa di tanto piccolo e meraviglioso allo stesso tempo? Tutto nasce dall'amore, secondo me. Siamo in un tempo in cui l'amore divide, invece di unire. Divide il mondo tra chi lo considera un demonio, e lo scaccia via con esorcismi, e chi invece lo considera un dio da adorare. Purtroppo non è così: non siamo in un videogame, dove ci sono soltanto buoni e cattivi. Siamo qui, nella vita vera, circondati da persone che magari sono convinte di essere buone, ma ci fanno soltanto del male. Possibile che l'unico rimedio sia l'insoddisfazione? "Comprami", dicono tutte le pubblicità e tutti i cataloghi. Perchè? Per quale motivo devo comprare, se anche chi mi vende è insoddisfatto? Oggi vendono anche la vita, in chiesa. Invece di seguire chi ha detto "Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi", coloro che si propongono di insegnarci le Sue parole non fanno altro che vendere false realtà, sono commercianti, anche loro. I negozi sono le prigioni dei nostri tempi: quelle da cui è più difficile evadere. E del resto è impossibile fuggire da un luogo che ti incatena il cervello, prima del corpo. Bisognerebbe non entrarci, ma una volta che ci sei dentro, come ne esci? E così, invece di scappare da lì dentro, scappiamo dall'esistenza. Fuggiamo dall'infanzia rincorrendo l'adolescenza, odiamo l'adolescenza sognando l'età adulta, sprechiamo l'età adulta col timore della vecchiaia, moriamo in vecchiaia perchè non abbiamo mai vissuto. Tutto per colpa dell'arredamento: l'evoluzione, più subdola, del crocifisso. Sostantivo maschile, no?

17 novembre 2005

Io c'ero









"And I'm in fire, for you... Clearly..."

15-16 Novembre 2005: Cronache Marziane.
Sveglia alle 5 di mattina, per un totale di 4 ore scarse di sonno. La stanchezza rischia di rovinare tutta la giornata, speriamo non sia così. Ci troviamo in una desolante stazione Tiburtina verso le sei, convinti che per 9 euro il nostro treno sarà un carro merci, o al meglio una tradotta militare. Shock: i trenOK sono in realtà EuroStar convertiti, comodissimi, e soprattutto puntualissimi come mai mi sarei aspettato. Il viaggio di andata è passato così, tra qualche tentativo (vano) di prendere sonno, qualche canzone, qualche ripasso dei testi e qualche chiacchierata. All'arrivo a Bologna ci aspetta un freddo artico, che mi sveglia quel tanto che basta a realizzare che ci siamo, sta per arrivare un momento che ho aspettato per così tanto. Il primo impatto coi bolognesi ci fa capire quanto sono educati, deliziosi, carinissimi. La città è giovanissima e piena di ragazzi ovunque. Cominciamo un giro in centro, andiamo ovviamente in cima alla torre e guardiamo la nebbiosa città tutta intorno, molto bella davvero. Dopo un pranzo in una specie di orribile mensa universitaria andiamo in albergo, dove tentiamo di riposarci un'oretta prima dell'ammazzata. Niente da fare, almeno per me. Ho in testa troppe cose e troppe aspettative, non chiudo occhio e ascolto ancora qualche canzone. Ci siamo, sono le 3 e mezza e comincia il servizio di navette verso Casalecchio, dove si trova il palazzetto. Lascio tutto in albergo, tengo solo cellulare, portafogli, qualche panino e i tanto sudati biglietti. In un momento siamo alla stazione, poi dentro l'autobus, poi nella nebbia della periferia bolognese, e infine davanti al Palamalaguti. Panico: sono neanche le 4 e mezza, e la fila è già enorme. Comincia il momento più brutto: l'attesa snervante in fila, in piedi, con la gente cogliona che spinge e spinge e spinge. Comincia anche a piovere, e lo sconforto sta per vincere quando finalmente aprono i cancelli, sono le 7, e comincia la corsa. Arriviamo dentro e siamo incredibilmente vicini, ci sediamo ma la comodità dure pochissimo, perchè altri idioti (non mancano mai, è vero) si alzano di scatto e tutti li seguono, come pecore: manca ancora chissà quanto e siamo già in piedi. Passa poco tempo quando succede lo schifo: vicinissimo a noi, uno stronzo ubriaco fino all'anima prende e sbratta in mezzo alla folla, e ancora e ancora, finchè si riesce a mandarlo via: per noi è una fortuna perchè nell'allontanarci dalla schifezza ci accorgiamo che siamo arrivati ancora più vicini, e centralissimi. E ci mettiamo ad aspettare. Incredibile, davvero, incredibile e mai successo. Sono neanche le 8, ed esce Chris Martin sul palco. Ringrazia e chiede di essere gentili con i Goldfrapp, perchè secondo lui sono davvero un bel gruppo. Ringrazia ancora, sorride e se ne va. Delirio e cuore che batte: non mi era mai successa una cosa del genere. Entrano i Goldfrapp e comincia un'ora davvero patetica. Il gruppo mi fa schifo, anni '80 fino all'anima con una cantante brava per carità ma che non riesco proprio a immaginare nel contesto. Ridicoli poi nell'abbigliamento e nella presenza scenica, con lei colpita da un terribile vento tra i capelli, grottesco davvero, e il bassista che era quasi un insulto al genere umano. Finalmente finisce lo schifo, il palco muta forma, tutto è pronto, sono le 9 in punto, si rispengono le luci, comincia il delirio, si sente l'inizio di qualcosa, è riconoscibile, è Square One, eccoli, entrano, salutano, prendono posto, il boato è incredibile e disumano, mani protese ovunque, per una sera sono loro i padroni dei cuori di tutti, Chris prende il microfono in mano e mentre tutto intorno c'è rumore assordante, per me c'è solo la sua voce e il tempo si ferma. Un inizio concerto folgorante, lui è perfetto, semplicemente, una voce vera, a volte incrinata dalle stonature a volte sforzata ma vera, limpida, pulitissima. Finisce Square One e già tutti saltano perchè hanno attaccato Politik, tra le mie canzoni preferite, ecco che è già il finale, Chris è al pianoforte e tutti urlano, "So give me love over, love over, love over this...", incredibile. Ora ha una chitarra in mano, recita qualche frase in italiano, le ha imparate a memoria ma sono tantissime e noi ci crediamo tutti, però è partita Yellow adesso, ascoltate. Mentre canta Chris si impappina, sbaglia qualche strofa e ride, ride in continuazione, si diverte, e fa divertire anche noi che lo ascoltiamo. Finisce una delle più belle canzoni d'amore di sempre ed ecco che iniziano le sorprese, con una Parachutes che nessuno avrebbe previsto, bellissima, dal sapore dei vecchi Coldplay. Chris è di nuovo al piano, parte il reef di Speed of Sound, è il momento giusto per fare qualche foto e cantare a squarciagola anche io, la serata è ancora lunga e qualche momento commerciale è previsto in ogni concerto, per carità. E infatti ci sorprendono di nuovo con uan tripletta stupefacente, stupenda God Put A Smile Upon Your Face, quasi acustica in questa versione, poi la nuovissima X&Y che dal vivo rende molto di più che in studio, e infine un momento magico con Everything's Not Lost, con i falsetti a fine canzone davvero emozionanti, il pubblico è in delirio. Chris non smette mai di ringraziarci, abbraccia il bassista Guy Barryman ed esclama in italiano "Questo è l'uomo più bello del mondo", e quando dice le cose sono tutti d'accordo con lui. Momento bellissimo, parte White Shadows, tutta da ballare, e noi balliamo e la canzone scorre in un attimo, ne inizia un'altra, poco conosciuta, è How You See The World, l'inedito contenuto nel disco di beneficenza ("Help") che è uscito da qualche tempo, un lento conosciuto da pochi e cantato da pochissimi che ci permette quindi di ascoltarlo con un po' di silenzio. Comincia The Scientist e tutti in coro cantano con lui, il concerto non scade mai, prosegue sempre al massimo, senza calare mai, anzi arriva il momento forse più bello, i quattro sono davanti per un momento acustico del concerto, splendido. Parte Till Kingdom Come e loro sono vicinissimi, tutti, la canzone è deliziosa, semplice, perfetta. Finisce e non ci posso credere più perchè inizia Green Eyes, una delle mie canzoni preferite di sempre, in assoluto. Chris sbaglia di nuovo ma è bellissima lo stesso, diversa dall'originale, ancora più intimista. La parentesi acustica è già finita e si torna a ballare con una versione di Clocks quasi remixata, potente, veloce e carica, i quattro saltano corrono e non si fermano mai; parte Talk, il nuovo singolo, canzone difficile ma cantata benissimo, è passato già tanto tempo ma sembra un attimo, salutano ed escono, tra il boato della folla. Passa un momento ed eccoli di nuovo, lui si è cambiato la maglietta sudatissima, ne ha un'altra identica, rigorosamente nera come sempre, e non ci credo perchè loro non la fanno mai, ero triste proprio perchè non l'avrebbero fatta e invece l'hanno appena attaccata, parte Swallowed in the Sea, un capolavoro, incredibile. L'inizio di batteria inconfondibile segna la fine del concerto, inizia In My Place e Chris impazzisce, corre cantando col microfono in mano, sale sugli spalti e arriva fino in fondo dall'altra parte del palazzetto e canta affacciato da lì in fondo, un puntino per noi, ma bellissimo lo stesso. Corre verso il palco, si siede, e attacca l'inizio di organo di Fix You. Sbaglia, ride, si rialza e riprova l'ingresso ricominciando la canzone. Cantano tutti insieme ora, è davvero commovente vedere i quattro seguiti da una folla oceanica, Chris ci dice in italiano di cantare con loro e noi cantiamo, "Light Will Guide You Home...", magico, davvero, ecco che salutano, escono, ed è tutto finito. Così. Tutto finito.
Siamo già in albergo e la mente non pensa ad altro, ripercorro tutti i momenti più belli e sono davvero tantissimi, mi addormento. Sveglia presto, alle otto e mezza, per fare colazione e lasciare l'albergo entro le 10, la giornata procede un po' a rilento, mangiatona in trattoria, shopping in giro, niente di che. Siamo stanchissimi, abbiamo dormito niente le ultime due notti e siamo stati sempre in giro, ma non mi dispiace, i due giorni sono andati benissimo, al di sopra di qualsiasi aspettativa, e poi ieri sera è stato incredibile. Il treno riparte quasi in perfetto orario, il viaggio passa ridendo e chiacchierando, è mezzanotte e un quarto e siamo a Roma.
Arrivo a casa e sto già dormendo, ripensando a cosa ho vissuto.

ps. A breve posterò le foto più belle.

14 novembre 2005

***Lights Will Guide You Home***


When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
Could it be worse?

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

And high up above or down below
When you're too in love to let it go
But if you never try you'll never know
Just what you're worth

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

Tears stream down your face
when you lose something you cannot replace
Tears stream down your face
And I

Tears stream down your face
I promise you I will learn from my mistakes
Tears stream down your face
And I

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

Il Dubbio

Credo sia qualcosa di tacitamente insito nel concetto di Nazione: ormai si è capito che ogni Paese, in quanto tale, ha il suo Bruno Vespa. Possiamo smetterla dunque di fare le vittime sacrificali. Per quanto sia incredibile, in ogni stato di questo pianeta c'è un uomo ricoperto di nei che striscia e lecca ovunque. Meraviglioso, il mondo, viene da dire.
La prova ci viene direttamente dalla Giordania, paese recentemente colpito da un altro straziante attentato terroristico, sul quale ovviamente non mi piace scherzare. La cosa assurda però è l'agghiacciante normalità con la quale si è mostrata nelle televisioni di mezzo mondo la donna-kamikaze che non è riuscita a farsi saltare in aria. Ora: sono da sempre contrario all'utilizzo esagerato dei mezzi televisivi, che prima di tutto ledono la mia libertà di non vedere, e non meno ledono quella degli altri di non dire. Mi sembra esagerato mostrare al mondo le dichiarazioni di una donna che, purtroppo, non pensa con la sua testa ma con quella dei veri assassini che lì l'hanno mandata: sono immagini che non fanno altro che rendere "giustificabili" le guerre (da un'ottica vendicativa che non mi appartiene, comunque), e che servono soltanto a Bush, per alimentare l'odio, che è da sempre la calamita che il suo governo utilizza per attirare consensi.
In ogni caso un dubbio mi è venuto. A quanto ne so, sono rare le donne kamikaze, e un motivo ci dev'essere. Del resto mi viene in mente una cosa. Mi pare che dopo la morte tutti loro vadano in un fantastico paradiso, pieno di frutti deliziosi e di vergini disponibili per l'eternità.
Ora: cosa ci va a fare una donna, anche abbastanza grassa, in un posto del genere?
La dieta della frutta??

13 novembre 2005

Non corre diritto, il cuore degli uomini.

(immagine by fotogramma, http://fotogramma.ilcannocchiale.it/)

Io costruirò una strada, disse. Da qualche parte, non so, ma la costruirò. Una strada come mai nessuno l'ha immaginata. Una strada che finisce dove inizia. La costruirò in mezzo al niente, neanche una baracca, o uno steccato, niente. Non sarà una strada fatta per la gente, sarà una pista, fatta per correre. Non porterà da nessuna parte, perchè porterà a se stessa, e sarà fuori dal mondo, e lontano da qualsiasi imperfezione. Sarà tutte le strade della terra strette in una, e sarà dove sognava di arrivare chiunque sia partito. La disegnerò io e, sa una cosa?, la farò lunga abbastanza da mettere in fila tutta la mia vita, curva dopo curva, tutto ciò che i miei occhi hanno visto e non hanno dimenticato. Nulla andrà perduto, nè la curva di un tramonto, nè la piega di un sorriso. Ogni cosa non l'avrò vissuta invano, perchè diventerà terra speciale, e disegno per sempre, e pista perfetta. Vogliodire questo: quando avrò finito di costruirla, salirò su un'automobile, metterò in moto, e da solo inizierò a girare, sempre più veloce. Continuerò senza fermarmi fino a quando non sentirò più le braccia ed avrò la certezza di percorrere un anello perfetto. Allora mi fermerò nel punto esatto da cui eropartito. Scenderò dall'automobile e, senza voltarmi, me ne andrò.
Sorrideva. Orgoglioso.
Dici sul serio?, chisi.
Sì.
Davvero?
E' la cosa per cui vivo.
Scossi la testa, ridendo.
Ti ci vorranno un bel po' di soldi.
Li troverò.
Lo disse con l'aria di uno che li avrebbe trovati. Me lo immaginai al volante, fermo sul rettilineo della sua pista, un attimo prima di accendere il motore, e riprendersi la sua vita.
Mi spiacerà non esser lì, quel giorno, dissi.
Lui si sporse verso di me, e con la punta di un dito sfiorò la curva della mia fronte, come per impararla.
Ci sarà, disse.

***Meno Due***


Look at the stars,
Look how they shine for you,
And everything you do,
Yeah they were all yellow,

I came along
I wrote a song for you
And all the things you do
And it was called yellow

So then I took my turn
Oh all the things I've done
And it was all yellow

Your skin
Oh yeah your skin and bones
Turn into something beautiful
D'you know you know I love you so
You know I love you so

I swam across
I jumped across for you
Oh all the things you do
Cause you were all yellow

I drew a line
I drew a line for you
Oh what a thing to do
And it was all yellow

Your skin
Oh yeah your skin and bones
Turn into something beautiful
D'you know for you i bleed myself dry
For you i bleed myself dry

Its true look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine for you
look how they shine
look at the stars look how they shine for you