29 settembre 2007

I Movimenti Remoti

"Chi volesse sapere qualcosa di me, non venga qui; vada nella città tale, la via tale e chieda degli abiti del tale, magari soltanto per vederli, li appenda, così come sono, metta il fazzoletto nella tasca sinistra dei calzoni, faccia il nodo alla cravatta meglio che può e così si guardi attorno, guardi quelli che gli stanno attorno, e troverà di me tutto ciò che vorrà, vita, morte, miracoli. Ma non venga qui, non venga qui, qui non si suona nessun campanello, non si può chiedere di nessuno perchè nessuno abita, non ci sono abiti e allora cosa troverebbe?
L'indifferenza che può emanare una casa inabitata da lungo tempo, senza una strada, dei tram, soltanto erba, papaveri, camomilla, api, mosconi.
E se volesse proprio venire, non venga per vedere qualcosa di me, ma si porti un libro e si segga qui, a leggere.
Temo però che non ci resterà molto tempo.
Sembra ci sia qualcosa, qui, che non fa restare nessuno."





"Vi sono casi in cui qualcuno di noi
intuita la propria figurazione
nelle calcinose urne di un sotterraneo
la scrolla dalle fragili giunture
finchè i devoti atteggiamenti
non ricadano, sconvolti,
nell'umida cavità.
Oppure,
staccata dal lucido cranio l'irta capigliatura
se la pone addosso
come un'agitata parrucca.

Ma poi riprendiamo in crescendo,
vagante compagine,
le canore abitudini."

Crash Test

Io sono il vetro, sono la sabbia, sono la polvere.
Io sono il muso, sono il metallo, sono il freddo.
Io sono l'aria, io sono il volo.
Sei tu, che mi corri incontro?

26 settembre 2007

Hoping for a miracle

Dovrei cambiare blog, oggi: questo qui fa parte di ieri, mentre oggi è tutto un altro giorno. In realtà dovrei cambiare me. Cambiare taglio di capelli, tingerli di rosso. Da oggi potrei finalmente farmi quel piercing sotto il labbro che ho sempre desiderato. Dovrei smettere di fumare, di mangiarmi le unghie. Dovrei imparare lo spagnolo ed iscrivermi in palestra. Da oggi potrei finalmente uscire la sera il giovedì. Potrei suonare quando voglio cosa voglio. Dovrei fare qualche pazzia oggi, tipo non so, uscire di casa da solo e piangere per tutto l'isolato. Dovrei urlare sotto la pioggia, ma manca la pioggia, e non sono bravo con i riti voodoo. Dovrei cercare i vecchi amori per esclamare "ce l'ho fatta, hai visto?", e poi sorridere contento. Dovrei mandare qualche email. Dovrei tornare dall'oculista, forse è l'ora degli occhiali, potrei cambiare un po' il mio aspetto. Dovrei informarmi per quei viaggi che avevo pensato di fare tra un pochino, un mese fuori in qualche posto. Da oggi posso partire senza avvertire nessuno. Dovrei studiare, oggi, la laurea è vicina e con lei tutto il resto. Dovrei avvertire tutti quanti, ma non lo faccio, devo ancora realizzare. Dovrei fare tante cose oggi, ma preferisco stare qui a fissare lo schermo, una sigaretta in mano, un pensiero in testa, una lacrima in viso.
Il 25 settembre c'era, il 26 settembre non c'è più.
Me ne sono liberato per sempre.


24 settembre 2007

I - YOU

I:

- I'm so easy to please.
- I'm heading straight for the clouds.
- I'm separated twins.
- I'm the next act waiting in your wings.
- I'm the flash flood running through the ground.
- I'm an animal trapped in your warm car.
- I'm breaking my back just to know your name.
- I'm not a soldier.
- I'm feeling so good.
- I'm climbing up the walls.
- I'm waiting in line just to see if you care.

YOU:

- You are confusion that never stops.
- You are all I need.