11 gennaio 2008

Epilogo

Scopro così che sono il niente rispetto a te. Nei tuoi occhi trovano un'ingannevole prigionia tutti i miei sensi, nel tuo corpo cercano un'effimera soddisfazione. Le tue labbra si curvano in un cerchio perfetto che non ha inizio né fine: così come il desiderio che provo ora per te. A guardarti si ha la sensazione che una mano, posata con fermezza sulla tua spalla, non incontri nessuna resistenza e scivoli giù, come una biglia su un piano inclinato. Cammini e ti muovi, e il mondo si piega intorno a te: perchè la tua bellezza è mistica, e superiore ad ogni cosa. Ma non è come una molesta ubriacatura. Il tuo splendore è nitido, si può toccare lucidamente; non provoca giramenti ma stupore; non abbaglia, ma toglie il fiato. Sei di questo mondo, tu: non vieni da altri pianeti. Ma proprio in questa terra trovi la tua superiorità, perchè nulla può eguagliarti. Ti basta scuotere un dito per provocare un cambiamento, ora sono triste, ora muoio di gioia, e sono sempre tuo, lo sono da sempre. Mi disturbano gli altri, si frappongono: ti vogliono anch'essi; ma non sanno che di tutto ciò che al mondo vorrei avere, tu sei l'unica cosa per la quale morirei, e ucciderei. Non ti oppongo resistenza: sarebbe un vano tentativo. Piuttosto mi inchino, mi strappo i capelli ogni qual volta mi urli, mi commuovo se ridi. E quando il tempo è senza di te non è tempo, ma attesa.

10 gennaio 2008

E' la fine.

"...capitato, o almeno da un sacco di tempo, perciò mi ha sorpreso davvero stare lì col libro in mano a piangere come un deficiente, proprio con i singhiozzi e le lacrime e tutto il resto, ma il fatto è che non stavo piangendo per il libro, o almeno non per il suo contenuto in maniera specifica, sì, forse anche per quello, il finale è davvero emozionante, e geniale, e tutto, ti viene voglia di dirle jk ti ho sempre amato, poi quell'ultimo capitolo scritto così tanti anni fa, si vede anche che è stato scritto prima, lei ha cambiato molto modo di scrivere nel corso del tempo assumendo un tono più secco ed autorevole e quelle frasi così lunghe e descrittive e dolci invece mi sono sembrate un ritorno alla pietra filosofale, e questa è roba che commuove, senza dubbio, ma comunque dicevo non è tanto il contenuto del libro ad avermi fatto piangere, quanto piuttosto l'idea che fosse la fine di qualcosa, di qualcosa di così estremamente lungo da aver abbracciato la mia vita, la mia seconda vita intendo, perchè in effetti io ho iniziato a leggerlo proprio nel mio viaggio in patagonia, proprio in quei giorni in cui aspettavo l'email più importante della mia esistenza, e quindi per me vuol dire tanto, ha sempre voluto dire tanto, e sapere che non c'è più nulla da aspettare ora mi pone davanti a uno spazio bianco così incredibilmente vasto da farmi venire le vertigini, poi in questo momento, capisci, con tutto così in sospeso, mi sembra assurdo stare a piangere sulle pagine di un libro per bambini ma a pensarci bene è proprio il significato stesso del gesto a rivestire un ruolo decisivo, vuol dire che forse non sono così preparato come do a vedere, non sono così sveglio e pronto e deciso nell'affrontare quello che mi aspetta, che poi chi lo sa, cosa mi aspetta, mi sembra di stare lì a chiedermi se quello che ho sempre pensato è tutto falso, come nelle ultime pagine del libro, quando ti si ribalta tutto quanto, ecco, la sensazione è la stessa, sto leggendo il finale del libro della mia seconda vita ed è sconvolgente e irritante ed allarmante, e so che mi aspetta la terza da qualche parte, qualche parte lontana, lo so, so che viaggerò e che questa nuova parentesi si aprirà lasciando righe lunghe chilometri e chilometri dietro a sè, ma so anche che in questo momento non ho la più pallida idea di cosa ci scriverò, in questa parentesi, e l'idea di non avere nessun punto di riferimento mi sconvolge, e allora ecco che si spiegano tutte le lacrime versate, come se anche l'ultimo stupido e insignificante paletto, ma pur sempre un paletto, come se anche l'ultima stupida e insignificante pagina di ciò che mi legava a questa vita fosse ormai terminata per sempre, ed è inutile ricominciare a leggere, ormai è fatta, chiusa, finita, e allora bisogna chiudere gli occhi, perchè io ad occhi aperti non so stare, nel buio, così chiudo gli occhi sento l'oscurità che mi avvolge e piango ancora, spesso addirittura mi..."