Il sito Yahoo, che dovrebbe accogliere tra i suoi visitatori una massa abbastanza eterogenea e apartitica di naviganti, ha proposto un sondaggio online riguardo la scelta da effettuare al referendum.
I voti sono 10000, certamente pochissimi e certamente poco indicativi, ma in fondo è come ho già detto un sito completamente privo di supporti politici, quindi i risultati non possono che farmi sperare un pochino di più...
Alla data di oggi in questo momento i risultati sono questi:
63% (5703 voti) voteranno sì.
4% (334 voti) voteranno no.
33% (3040 voti) non andreanno a votare.
Magari... Magari...
09 giugno 2005
08 giugno 2005
PerdutoAmor di Franco Battiato
...
Ho visto stasera un film piccolo (un'ora e venti!) ma di una grande bellezza.
Dolcissimi dialoghi e dolcissime storie in una vecchia e spensierata sicilia, dove il tradimento è ancora un pianto e un abbraccio, dove il mare evoca fughe in cerca di lavoro al nord e dove il carretto dei gelati attira bimbi che gridano contenti.
Quando poi Sgalambro (filosofo, nonchè amico e autore da sempre dei testi di Battiato) aggiunge alla semplicità lineare di questa favola d'altri tempi le sue considerazioni metafisiche ci viene da sorridere: questo vecchietto ci fa quasi tenerezza, o timore forse, e rispettiamo, attenti, i suoi pensieri eruditi, che a noi incolti sembrano solo vaneggiamenti.
Davvero carino, lo consiglio a tutti, mette in bocca un sorriso, il che è già tanto.
"Una granita di mandorle per favore."
p.s. Curiosità: nel film appaiono in simpatici camei Morgan, De Gregori ed altri amici del cantautore catanese...
Un giorno davvero triste...
Oggi è un giorno triste perchè:
1. Ho sostenuto una lunga discussione sul tema del referendum. Ho capito che non c'era davvero niente da fare dopo che:
A. Il mio interlocutore mi ha detto di essere contrario alla legge sull'aborto.
B. Il medesimo interlocutore ha definito "una grazia" la presenza del Vaticano in Italia.
2. Devo andare a lezione in conservatorio e non mi va affatto, fra l'altro non ho studiato nulla...
3. Fini è diventato intelligente, quindi, ancor più pericoloso.
4. Ho visto le crociate ma non ho ancora visto sin city. Tra parentesi, le crociate è davvero carino, un filmetto inverosimile ma coraggioso. Peccato per gli attori davvero poco credibili in quelle parti.
5. Uff...
1. Ho sostenuto una lunga discussione sul tema del referendum. Ho capito che non c'era davvero niente da fare dopo che:
A. Il mio interlocutore mi ha detto di essere contrario alla legge sull'aborto.
B. Il medesimo interlocutore ha definito "una grazia" la presenza del Vaticano in Italia.
2. Devo andare a lezione in conservatorio e non mi va affatto, fra l'altro non ho studiato nulla...
3. Fini è diventato intelligente, quindi, ancor più pericoloso.
4. Ho visto le crociate ma non ho ancora visto sin city. Tra parentesi, le crociate è davvero carino, un filmetto inverosimile ma coraggioso. Peccato per gli attori davvero poco credibili in quelle parti.
5. Uff...
05 giugno 2005
Come sempre il nuovo romanzo di Crichton apre la mente a nuove prospettive.
"...venga, Mr. Evans, le offro un caffè e facciamo due chiacchiere.
Sa di cosa mi occupo?"
"Temo di no, signore."
"Studio l'ecologia del pensiero, disse Hoffman.
E di come ci abbia condotto a uno Stato di Paura."
E' difficile immaginare qualcosa di più provocatorio, ambizioso e controcorrente dell'ultima fatica di Micheal Crichton.
Supportato da una vastissima documentazione (più di 250 pubblicazioni tra saggi, articoli, studi specialistici), l'autore lancia il suo sconvolgente avvertimento al mondo intero, ed è un grido che non ci saremmo mai aspettati, fuori dagli schemi e da qualsiasi previsione.
Con l'incredibile capacità di proiettare il lettore in temi sempre più attuali, lo scrittore americano condisce le sue previsioni con una trama che, per quanto inverosimile, spaventa e fa riflettere perfino i più scettici spingendo a riflessioni difficili, talvolta addirittura immorali.
Il fulcro del libro quindi è un messaggio di ribellione, di uscita dal buonismo "ecologico" che da sempre perseguita la società: arrivati all'ultima pagina ci si chiede quanto sia giusta, dunque, la difesa incessante del mondo che ci circonda.
Stiamo davvero distruggendo il pianeta? E' davvero innaturale il nostro modo di vivere? Provocherà davvero le catastrofi con cui i media condiscono da anni le prime pagine dei giornali?
Tra i dati (tutti referenziati) presenti nel libro, spiccano naturalmente quelli che più ci riguardano: e troviamo ad esempio che la temperatura media a Roma è rimasta costante dal 1811, mentre a Milano è addirittura scesa di mezzo grado dal 1763. Con una sottile opera di convincimento (lecito però: mai privo di citazioni, mai inutile, mai esagerato) l'autore ci conduce alla difficile conclusione che forse non è questo il problema che il mondo sta sopportando.
Non sono l'emissioni di anidride carbonica il vero tarlo della nostra società. Quello è soltanto ciò che VOGLIONO farci credere, per lasciarci vivere in una continua situazione di pericolo: perchè, lo sappiamo, l'essere umano è più facilmente controllabile quando è spaventato.
Perciò il suggerimento che tra le righe si coglie ogni momento è: cosa succederebbe se invece di usare in QUESTO modo i nostri soldi, li usassimo per aiutare le popolazioni del terzo mondo a civilizzarci come noi? Non è nella civiltà che risiede infatti il male del secolo, anzi! Risiede proprio nel fatto che la civiltà manchi in molta parte del pianeta!
Crichton quindi ci sprona a far nascere un NUOVO movimento ambientalista, i cui obiettivi non siano la CONSERVAZIONE dell'ambiente, ma piuttosto l'INTEGRAZIONE dell'uomo, di TUTTI gli uomini, in esso.
"Ci servono più scienziati e meno avvocati", ci viene ricordato.
Noi leggiamo sentendoci quasi in colpa per non aver capito prima, per non aver aperto gli occhi, ma soprattutto chiudiamo il libro consapevoli che nessuna delle 700 pagine di questo capolavoro lascerà intatto il nostro modo di guardare il mondo.
Sa di cosa mi occupo?"
"Temo di no, signore."
"Studio l'ecologia del pensiero, disse Hoffman.
E di come ci abbia condotto a uno Stato di Paura."
E' difficile immaginare qualcosa di più provocatorio, ambizioso e controcorrente dell'ultima fatica di Micheal Crichton.
Supportato da una vastissima documentazione (più di 250 pubblicazioni tra saggi, articoli, studi specialistici), l'autore lancia il suo sconvolgente avvertimento al mondo intero, ed è un grido che non ci saremmo mai aspettati, fuori dagli schemi e da qualsiasi previsione.
Con l'incredibile capacità di proiettare il lettore in temi sempre più attuali, lo scrittore americano condisce le sue previsioni con una trama che, per quanto inverosimile, spaventa e fa riflettere perfino i più scettici spingendo a riflessioni difficili, talvolta addirittura immorali.
Il fulcro del libro quindi è un messaggio di ribellione, di uscita dal buonismo "ecologico" che da sempre perseguita la società: arrivati all'ultima pagina ci si chiede quanto sia giusta, dunque, la difesa incessante del mondo che ci circonda.
Stiamo davvero distruggendo il pianeta? E' davvero innaturale il nostro modo di vivere? Provocherà davvero le catastrofi con cui i media condiscono da anni le prime pagine dei giornali?
Tra i dati (tutti referenziati) presenti nel libro, spiccano naturalmente quelli che più ci riguardano: e troviamo ad esempio che la temperatura media a Roma è rimasta costante dal 1811, mentre a Milano è addirittura scesa di mezzo grado dal 1763. Con una sottile opera di convincimento (lecito però: mai privo di citazioni, mai inutile, mai esagerato) l'autore ci conduce alla difficile conclusione che forse non è questo il problema che il mondo sta sopportando.
Non sono l'emissioni di anidride carbonica il vero tarlo della nostra società. Quello è soltanto ciò che VOGLIONO farci credere, per lasciarci vivere in una continua situazione di pericolo: perchè, lo sappiamo, l'essere umano è più facilmente controllabile quando è spaventato.
Perciò il suggerimento che tra le righe si coglie ogni momento è: cosa succederebbe se invece di usare in QUESTO modo i nostri soldi, li usassimo per aiutare le popolazioni del terzo mondo a civilizzarci come noi? Non è nella civiltà che risiede infatti il male del secolo, anzi! Risiede proprio nel fatto che la civiltà manchi in molta parte del pianeta!
Crichton quindi ci sprona a far nascere un NUOVO movimento ambientalista, i cui obiettivi non siano la CONSERVAZIONE dell'ambiente, ma piuttosto l'INTEGRAZIONE dell'uomo, di TUTTI gli uomini, in esso.
"Ci servono più scienziati e meno avvocati", ci viene ricordato.
Noi leggiamo sentendoci quasi in colpa per non aver capito prima, per non aver aperto gli occhi, ma soprattutto chiudiamo il libro consapevoli che nessuna delle 700 pagine di questo capolavoro lascerà intatto il nostro modo di guardare il mondo.
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