10 gennaio 2008
E' la fine.
"...capitato, o almeno da un sacco di tempo, perciò mi ha sorpreso davvero stare lì col libro in mano a piangere come un deficiente, proprio con i singhiozzi e le lacrime e tutto il resto, ma il fatto è che non stavo piangendo per il libro, o almeno non per il suo contenuto in maniera specifica, sì, forse anche per quello, il finale è davvero emozionante, e geniale, e tutto, ti viene voglia di dirle jk ti ho sempre amato, poi quell'ultimo capitolo scritto così tanti anni fa, si vede anche che è stato scritto prima, lei ha cambiato molto modo di scrivere nel corso del tempo assumendo un tono più secco ed autorevole e quelle frasi così lunghe e descrittive e dolci invece mi sono sembrate un ritorno alla pietra filosofale, e questa è roba che commuove, senza dubbio, ma comunque dicevo non è tanto il contenuto del libro ad avermi fatto piangere, quanto piuttosto l'idea che fosse la fine di qualcosa, di qualcosa di così estremamente lungo da aver abbracciato la mia vita, la mia seconda vita intendo, perchè in effetti io ho iniziato a leggerlo proprio nel mio viaggio in patagonia, proprio in quei giorni in cui aspettavo l'email più importante della mia esistenza, e quindi per me vuol dire tanto, ha sempre voluto dire tanto, e sapere che non c'è più nulla da aspettare ora mi pone davanti a uno spazio bianco così incredibilmente vasto da farmi venire le vertigini, poi in questo momento, capisci, con tutto così in sospeso, mi sembra assurdo stare a piangere sulle pagine di un libro per bambini ma a pensarci bene è proprio il significato stesso del gesto a rivestire un ruolo decisivo, vuol dire che forse non sono così preparato come do a vedere, non sono così sveglio e pronto e deciso nell'affrontare quello che mi aspetta, che poi chi lo sa, cosa mi aspetta, mi sembra di stare lì a chiedermi se quello che ho sempre pensato è tutto falso, come nelle ultime pagine del libro, quando ti si ribalta tutto quanto, ecco, la sensazione è la stessa, sto leggendo il finale del libro della mia seconda vita ed è sconvolgente e irritante ed allarmante, e so che mi aspetta la terza da qualche parte, qualche parte lontana, lo so, so che viaggerò e che questa nuova parentesi si aprirà lasciando righe lunghe chilometri e chilometri dietro a sè, ma so anche che in questo momento non ho la più pallida idea di cosa ci scriverò, in questa parentesi, e l'idea di non avere nessun punto di riferimento mi sconvolge, e allora ecco che si spiegano tutte le lacrime versate, come se anche l'ultimo stupido e insignificante paletto, ma pur sempre un paletto, come se anche l'ultima stupida e insignificante pagina di ciò che mi legava a questa vita fosse ormai terminata per sempre, ed è inutile ricominciare a leggere, ormai è fatta, chiusa, finita, e allora bisogna chiudere gli occhi, perchè io ad occhi aperti non so stare, nel buio, così chiudo gli occhi sento l'oscurità che mi avvolge e piango ancora, spesso addirittura mi..."
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