"Via, non fare così!" esclamò la povera Regina, torcendosi le mani angosciata. "Pensa a quanto sei grande. Pensa a quanta strada hai fatto oggi. Pensa a che ore sono. Pensa a qualsiasi cosa, ma non ti mettere a piangere!"
Alice non poté fare a meno di scoppiare a ridere nel bel mezzo del pianto. "Si può smettere di piangere solo pensando a delle cose?", domandò.
"È così che si fa" rispose la Regina con grande decisione: "perché, vedi, non si possono fare due cose insieme. Pensiamo alla tua età, per cominciare: quanti anni hai?"
"Sette e mezzo, esatti esatti".
"Non occorre che tu me li dica proprio esatti" osservò la Regina. "Ti credo lo stesso. Adesso però ti darò io qualcosa a cui credere. Io ho centouno anni, cinque mesi, e un giorno".
"Non ci POSSO credere!" esclamò Alice.
"No?" disse la Regina in tono di compassione. "Provaci ancora: fai un lungo respiro e chiudi gli occhi".
Alice scoppiò a ridere. "È inutile che ci provi", disse. "Non si può credere a una cosa impossibile".
"Oserei dire che non ti sei allenata molto" disse la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte, riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione".
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