
20 novembre 2006
Global Orgasm
Oggi però è tutto cambiato. Internet è roba che hanno tutti, e di donnine nudarelle ce n'è talmente tante che un sito originale è quello dove le donnine sono vestite, e non basta più la foto scandalo per attirare gente, quella è ovunque, e me la vedo prima su google image, che sul sito di te povero sfigato. Questo ragionamento lo devono aver fatto anche i due fino-a-poco-fa-sconosciuti "Donna Sheehan e Paul Reffer, coppia di pacifisti settantenni e fricchettoni già avvezzi a iniziative clamorose", come riportato su Repubblica.it. L'idea che hanno avuti i fricchettoni succitati per attirare gente è semplice ed efficace. Il sesso non basta più mostrarlo e basta, in rete. Bisogna farlo proprio, e tutti insieme, eliminando i confini. "Ecco l'idea per alzare su i soldi!" devono aver pensato, e visto l'impatto mediatico che sta avendo il loro progetto, noi ci crediamo, per carità.
La cosa è questa: il 22 dicembre, a qualsiasi ora, ma proprio quel giorno, bisogna scopare. Chi, cosa, quando, come e perchè, non è specificato. Anche da soli va bene uguale. Viva le mani. Basta farlo, avere un bell'orgasmo collettivo "pensando alla pace". Sì avete capito bene: niente porcate in testa, durante l'orgasmo. La pace. ma come si fa, io dico?
Comunque, l'intenzione secondo gli autori del "progetto", sarebbe quella di collimare così tanta energia positiva da eliminare le tensioni negative del mondo e portarla davvero, la pace, nel mondo. Ora, io non è che sia contro la scopata selvaggia in sè, per carità. Male non può fare, mi dico. Semmai, molti bimbi: e i bimbi son carini. Viva i bimbi. Oltre alle mani, intendo.
Insomma non sono contro la cosa in sè, ecco tutto.
E' che avrei preferito altri mezzi, forse, per la pace.
Che ne so: ad esempio smettere di fare la guerra.
19 novembre 2006
Caos Calmo
- Io ieri sono rimasto davvero tutto il giorno qui fuori, stellina - mi sento sussurrarle.
Lei sgrana gli occhi
Già. Ma nemmeno questo è abbastanza. Il magone non si è sciolto.
- E sai una cosa? - aggiungo - Ci resterò anche oggi. Tutta la giornata. Fino a quando esci. Qua fuori.
Ora è abbastanza. Claudia incassa la notizia con eleganza, senza scomporsi, ma la sua espressione è stupita, piacevolmente stupita. Si volta verso la sua amica. Poi torna a guardare me.
Stupita.
- Perciò - riprendo, sempre sottovoce - durante la ricreazione da' un'occhiata fuori dalla finestra. Io sarò lì giù.
Le do un altro bacio in fronte e mi alzo in piedi. Ho letto da qualche parte che i genitori europei, a differenza di quelli americani, non usano mai l'accortezza di chinarsi quando parlano con i loro bambini: non so se è vero, ma comunque sia io l'ho sempre fatto, mi sono sempre chinato per parlare con mia figlia. Mi è sempre venuto spontaneo. Claudia alza il capo e non dice niente, ma mi accarezza la mano in modo così delicato, e languido, e perfetto, che da sola questa carezza vale tutte le parole che non ha detto. Poi si volta e se ne va, raggiungendo Benedetta, per farsi ingoiare insieme a lei dal ventre buio del grande corridoio ormai vuoto.
Ecco fatto. Ecco cosa mi ha svegliato così presto, stamattina; ecco cosa avevo in mente. Restare anche oggi davanti alla scuola. E il magone non c'è più.
Torno alla macchina e chiamo Annalisa, la segretaria, in ufficio. Annalisa, resto anche oggi davanti alla scuola. Pausa. Annulla gli appuntamenti, girami le telefonate sul cellulare, vieni qui a portarmi i documenti da firmare, che è una bellissima giornata. Pausa. Le do l'indirizzo. A dopo. Stop. Che sbigottisca, davvero.
Mi rimetto a guardare in su, la grande finestra al secondo piano, la terza da sinistra. Le nove e cinque. Mi chiedo se Claudia abbia già guardato fuori, senza vedermi perchè ero al bar. ma se non ha visto me deve comunque aver visto la macchina, e appena potrà guarderà di nuovo. Mi sento tranquillo, su questo: Claudia si fida di me. Stavolta gliel'ho detto seriamente, e lei mi ha creduto. Mi guardo attorno, appoggiato alla macchina: il vigile urbano, il pakistano che pulisce i parabrezza, gli uccellini che cinguettano, poche macchine, pochi passanti, due ragazzi che si baciano sulla panchina dei giardinetti. Come ieri, la sorprendente, bucolica tranquillità di questo punto del mondo mi rassicuro, anche se dentro di me continuo a percepire un tumulto, o meglio l'eco di un tumulto: una specie di agitazione lontana ma non lontanissima, come sembrano lontani ma non lontanissimi i rumori del traffico, là sotto, che quassù arrivano attutiti, morbidi, ma arrivano. Caos calmo, penso: come in tutti i genitori ieri pomeriggio all'uscita della scuola, come ogni momento nell'animo di tutti i bambini del mondo. Solo che adesso lo penso per me, per questo stallo che continua a salvarmi dalla sofferenza di cui tutti, tutti quanti mi immaginano preda, e ancora così non è. E' un caos calmo, sì, quello che ho dentro. Un caos calmo.
I due ragazzi sulla panchina continuano a baciarsi, beatamente. A che ora sarà la ricreazione?"
Sandro Veronesi
tratto dal libro più bello dell'anno
I'm From Barcelona
Sono 26, e sono tutti completamente pazzi. Il tipo che li ha raggruppati tutti, roba non facile, trovarne 26, tutti fuori di testa, è un certo Emanuel Lundgren, che è più folle di tutti gli altri messi insieme. DImenticavo di dire che è svedese, e come chiamare un gruppo se sei svedese, se non "I'm from Barcelona"? Comunque. Il loro video impazza in rete su YouTube, e poco mi fa dubitare sulla possibilità di uno sbarco in tv, magari su flux o su brandnew; intanto il loro disco d'esordio ha già un'etichetta disposta a pubblicarli in quel d'america, e così via, la storia si ripete. Noi ci godiamo il loro stupido pop da festa con gli amici. Ecco cosa mi ricordano. Una festa. Con gli amici.
Tanti, amici.
Marie Antoinette
Raramente accade che un regista, con soli tre film alle spalle, possa già dirsi creatore di uno stile, un genere, un marchio di fabbrica ben definito. Eppure questo è il caso di Sofia Coppola: che con Marie Antoinette porta nelle sale un'opera notevolissima, certamente ambiziosa e per niente deludente. Il film è un compendio della regalità, infinitamente immerso in due anime distinte, diverse e perfettamente combacianti: un'anima prettamente anni '70, e un'altra intrisa di cultura gay. La priaman si manifesta nello stile, un classico dei film della Coppola, e snella colonna sonora, anch'essa di genere, ormai. Già la locandina dovrebbe far riflettere molto (l'ispirazione è chiaramente sexpistolsiana), e così le numerose canzoni, che in un film in costume sorprendono non poco (rock, rock, rock!), o ancora i tantissimi "sbagli" lasciati in fase di montaggio, forse per riportarci con la mente al concetto di "finzione", tanto evidente quanto lasciato visibile (in due o tre scene si intravedono i microfoni di scena chiaramente, e nessuno mi toglie dalla testa un'immagine in cui balzano agli occhi delle all-star, in mezzo alle scarpe regali di cui la regina si circondava). La seconda anima è puramente omosex, e traspare dai colori, dai dialoghi così frivoli e fintamente superficiali, e dalla presenza degli attori scelti. Prima di tutto Asia Argento, che è perfetta nel ruolo stravagante della puttana di corte, amante del re, piena di ambiguità e sempre al limite del volgare, dell'osceno, senza mai sforare però nel disgustoso, tenendosi su quel limite geniale che solo lei poteva ottenere; così Jamie Dornan, il famoso modello di Dior e Calvin Klein, qui nella parte dell'amante della regina, tenebroso e credibile considerando che è la sua prima apparizione cinematografica. Ma soprattutto lei, Kirsten, in questo film semplicemente splendida. Se il film regge, è senza dubbio grazie a lei, che lo rende affascinante e godibile in ogni scena. Le due anime quindi convivono e non si scontrano mai, rendendo il mix quasi perfetto, se non fosse per qualche momento di troppo che allunga un po' la brodaglia, rischiando qualche parentesi "noia", comunque facilmente bypassabile concentrandosi sul contorno, sui costumi sfarzosi, sulla musica sempre presente e sempre fantasiosa, sulla fotografia, bellissima.
Marie Antoinette è un film di Sofia Coppola. Niente di più, niente di meno. Ormai, come ho detto, questa è una garanzia. Dal "giardino" a "lost in traslation" qualcosa era cambiato. Negli intenti, se non altro. Qui no, invece; qui non c'è niente di nuovo: è Sofia al cubo, e basta.
Ne vale la pena, però. E oggi, al cinema, è una cosa rara.
18 novembre 2006
It's from this loneliness, and the fear it brings
Eccola che parte, chiudo gli occhi e mi immagino un'isola deserta. Qualcosa di stupendo, tipo con i gabbiani e tutte le menate del caso. Ma non posso farci niente, ormai ho capito che il silenzio è tutt'altra roba. Indispettito apro gli occhi per cercare il tasto stop, e la luce che penetra nelle pupille è accecante, mi sento bruciare. Sta vincendo lui, cazzo. Devo fare qualcosa imediatamente. Qualcosa di drastico. Cosa posso fare? Questo malditesta non vuole davvero andare via.
Credo che scriverò un post, e poi andrò a mangiare.
17 novembre 2006
Fresh Air
Si chiamerà Pocket Symphony, e all'fK il titolo piace parecchio, degno successore di quel Talkie Walkie che lo ha accompagnato in tanti momenti.
Considerando poi che il produttore è un certo Nigel Godrich, che per capirci è quello che ha prodotto robe come Kid A e Hail To The Thief, non si può che dire "cazzo!". E aspettare, come al solito. Questo blog parla quasi solo di attese, a pensarci bene. Uff.
C'è pure la tracklist già disponibile. In giro. Io, però, non la posto.
Mi annoia.
"I could be from Mars, and you could be from Venus, lovers forever."
16 novembre 2006
a window in the skies
Oh can't you see what love has done for every heart that cries
Love left a window in the skies
And to love I rhapsodize
Ping Pong
15 novembre 2006
What a genius!
Non sono un estimatore dei Simpsons, anzi.
Ma sono un estimatore dei trailer geniali.
Eccone uno.
14 novembre 2006
Zodiac, il 2 marzo 2007

Il nuovo, attesissimo film di David Fincher, ha finalmente una data ufficiale di lancio: 2 marzo 2007, worldwide. Un lancio in pompa magna, pare.
Fincher rientra senza dubbio nella lista dei miei 3 registi preferiti, dopo averci regalato capolavori assoluti come Se7en, Fight Club, The Game e Panic Room. Un uomo in grado di trasportare al cinema la follia di Chuck Palahniuk è già un mito di per sè. Ognuno dei suoi film ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma tutti sono caratterizzati da una maniacale attenzione per il dettaglio, per la precisione, per l'originalità. Da ricordare, senza dubbio, il lunghissimo pianosequenza iniziale di Panic Room, tra le scene tecnicamente migliori della cinematografia hollywoodiana di oggi.
Ecco quindi un ritorno in grande stile, fatto portando sugli schermi la storia del celeberrimo killer che ha ucciso, ucciso, ucciso, ed è sparito senza lasciare traccia. Un mistero irrisolto, uno tra i pochissimi. Jake Gyllenhaal e Mark Ruffalo, poi, sono due attori da non lasciarsi scappare, e che deludono difficilmente. Quanti motivi, per aspettare.
Il 2 marzo è lontano, cristo.
13 novembre 2006
A spider web, and it's me in the middle
Un ragazzino è stato picchiato, deriso, insultato dai suoi compagni di classe. Sotto il vigile occhio di un attento regista, che ha filmato l'accaduto, per non perdersi neanche una scena di delirio collettivo. E mostrarla su internet: come si fa con un trofeo.
Un ragazzino è stato picchiato, pur non avendo nessuna colpa. Nessuna merendina rubata, nessun'offesa, nessuno sguardo ammiccante alla ragazza altrui. E' stato picchiato per il solo ed unico motivo di essere nato con un cromosoma in più.
Down.
Centinaia di migliaia di persone hanno scaricato il video da internet. Lo hanno visto, magari hanno anche criticato. Ma nessuno ha fatto qualcosa di vero, di giusto, di bello. Nessuno li ha denunciati, nessuno ha preso iniziative per fermare la follia che pervade le menti più giovani, sempre più spaventate dal diverso, sempre più terrorizzate, a cercare riparo nel loro guscio di playstation, televisione e scarpe nike. Nessuno ha fatto niente.
Io non ho visto il video, e non ho intenzione di farlo, per carità. Piangerei, probabilmente.
Ma tento di parlarne in giro, il più possibile. Voglio capire cosa ci sta succedendo, e in che razza di spirale viscosa siamo finiti.
Intanto, assistiamo a tutto questo.
Senza fiato.
12 novembre 2006
The Dears - 22: The Death Of All The Romance
Ecco il video più famoso che i Dears abbiano portato in questo pianeta.
Quanto è facile commuovere quando la canzone è così bella. Basta aggiungerci una storia d'amore, no?
Che palle
Cha palle, 'sta giornata.
Urge qualcosa di rinfrescante.
Belle and Sebastian. Sì, credo proprio che ascolterò loro.
Blur - A volte ritornano
Non ci resta che aspettare, quindi. Ci aspettiamo molto: e questo è no bueno, perchè difficilmente le aspettative eccessive vengono soddisfatte. Ma ci accontentiamo anche, questo va detto.
Al lavoro, forza.