Dovremmo raccontarla più spesso, questa storia. Parlarne, per sentire l'amaro in bocca, per patire anche noi un po' di bruciore negli occhi e nel petto.
Un ragazzino è stato picchiato, deriso, insultato dai suoi compagni di classe. Sotto il vigile occhio di un attento regista, che ha filmato l'accaduto, per non perdersi neanche una scena di delirio collettivo. E mostrarla su internet: come si fa con un trofeo.
Un ragazzino è stato picchiato, pur non avendo nessuna colpa. Nessuna merendina rubata, nessun'offesa, nessuno sguardo ammiccante alla ragazza altrui. E' stato picchiato per il solo ed unico motivo di essere nato con un cromosoma in più.
Down.
Centinaia di migliaia di persone hanno scaricato il video da internet. Lo hanno visto, magari hanno anche criticato. Ma nessuno ha fatto qualcosa di vero, di giusto, di bello. Nessuno li ha denunciati, nessuno ha preso iniziative per fermare la follia che pervade le menti più giovani, sempre più spaventate dal diverso, sempre più terrorizzate, a cercare riparo nel loro guscio di playstation, televisione e scarpe nike. Nessuno ha fatto niente.
Io non ho visto il video, e non ho intenzione di farlo, per carità. Piangerei, probabilmente.
Ma tento di parlarne in giro, il più possibile. Voglio capire cosa ci sta succedendo, e in che razza di spirale viscosa siamo finiti.
Intanto, assistiamo a tutto questo.
Senza fiato.
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