13 febbraio 2008

Uomo in mare

Tutto scorre, dicevano i Negramaro. E anche qualcun'altro prima di loro, credo. Tutto scorre e tutto cambia e così capita che ti svegli la mattina con un nervoso pazzesco perchè devi andare all'università a fare cose che non vuoi fare. E la metro è piena, poi c'è il casino e il traffico, insomma un disastro. E l'iPod è scarico. Grazie a Dio arrivi in facoltà e trovi un sacco di gente e passi la giornata a dire cazzate, a scherzare e ad ascoltare musica pop. Pop spinto, mica robetta. Così quando è ora di pranzo ti dimentichi perfino del dolore alla guancia e mandi giù il tuo solito panino con salame e carciofini, che ti sembra ottimo, oggi, sarà il salame. Il pomeriggio nemmeno te ne accorgi e è già passato. Ti senti la febbre e pensi che cristo, l'hai scampata per tutto questo tempo, mica ti sarai fatto fottere proprio ora no? E così decidi di tornare a casa, solo che non ti va di sballottarti troppo e quindi prendi l'autobus al posto della metro, che poi per arrivare a casa devi cambiare tre autobus diversi quindi il ragionamento del non sballottarsi troppo non fila, ma tu non sei mai stato bravo con i ragionamenti che filano, mai. E quindi cambi il primo, e poi il secondo, e quando stai aspettando il terzo ti accorgi che forse hai un sonno micidiale perchè le sei di mattina dell'altra sera si sentono ancora tutte, e devi recuperare. Quindi monti sul bus ma sai che non resisterai a lungo. Trovi perfino posto a sedere, e hai caricato l'iPod tutto il giorno quindi puoi sentirlo e metti su i Coldplay, e poi l'autobus parte e tu, con la testa posata tra braccio e finestrino guardi fuori qualche istante e chiudi gli occhi. E tutto scorre e tutto cambia. Te ne accorgi da qualcosa che è nell'aria, spegni la musica e ti rimetti l'mp3 in tasca, stai attento ad ascoltare, di quell'attenzione tutta fatta di sfumature, e dettagli inafferrabili. Ecco che il suono dell'autobus non è più autobus, ma è il confortante rumore di un fuoribordo Honda 25 cavalli mezzo sfondato. Ecco che il brusio non sono gli altri passeggeri ma sono pescatori che ritornano da una giornata di lavoro, e quell'odore un po' schifoso non è benzina: ma è nafta. Ecco che le buche sulla strada diventano onde, e i motorini distratti sono turisti indaffarati a scappare in un altro posto, lo sguardo che si posa appena sulle cose, già pronto per altre meraviglie. Tu sai benissimo che quel rumore lì, quel mix di suoni, è la cosa più bella che tu abbia mai sentito, e che ogni volta che lo senti di nuovo ti prende un brivido. Quindi non ti sorprendi se per un momento inizi a tremare. Non è il freddo di Roma, perchè addosso hai tutto il caldo del Mare.
Poi devi scendere dall'autobus e tutto il casino ti sveglia e sei di nuovo a piedi e ora stai tremando davvero per il freddo. Ma solo in quel momento ti accorgi che in quel sogno, in quella barca, bhè. Non eri solo.

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