Mancano ancora parecchi mesi all'uscita di Lezione 21, il primo film scritto e diretto da Alessandro Baricco. Eppure la Fandango, che lo produce e distribuisce, ha già fatto uscire il (primo di una lunga serie?) bellissimo trailer, a iniziare una campagna pubblicitaria che, lo scommetto, sarà ampia e insistente.
Quasi esattamente un anno fa (il 12 Febbraio 2007) usciva nelle agenzie stampa la notizia che tutti aspettavano da tempo: Baricco ufficializzava il suo ingresso in prima persona nel mondo del cinema, e lo faceva in grande stile, proponendo un lavoro che già dalle prime note di produzione appariva controverso e articolato.
Oggi le prime immagini che finalmente approdano sui nostri schermi non fanno che alimentare l'attesa, e già immagino le prime scandalizzate reazioni dei critici più accaniti. Del resto il tema centrale del film non è di facile digestione anche per i meno puristi: un professore universitario, direttamente preso da quel capolavoro letterario che è City, si interroga sulla genesi della Nona Sinfonia di Beethoven, chiedendosi se la sua importanza storica ne rispecchi le effettive qualità artistiche. Una mattonata inflitta al cuore della storia (e non soltanto della storia della musica, quindi). Roba pesantina.
Io nel frattempo mi godo questi spezzoni, Baricchiani fino all'inverosimile. Già dalla scelta delle ambientazioni, dei costumi, dei personaggi, appare evidente come lo scopo principale del regista sia quello di lasciar filtrare su pellicola le atmosfere che lo hanno reso famoso come scrittore. Atmosfere che più di una volta mi hanno fatto sognare, e mi hanno trascinato in territori della mia fantasia a me stesso sconosciuti.
Se questo post fosse un Western, a questo punto dovrei dire:
Musica.
[now you decide who won and who lost, that evening]
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