CRONACA DEL VIAGGIO:
Da dove iniziare... dubbie capacità logico-intellettive. Gran parte del viaggio procede ok, tra canzoni, chiacchiere e cose simili. Mancano 40 chilometri a Firenze sud, sono le 5, e succede lo spiacevole. Una cosa improvvisa: tutti si fermano. La macchina di fronte a noi frena un po' improvvisamente. Noi ci fermiamo, bruscamente anche noi ma con relativa facilità. La macchina dietro di noi si ferma anche lei tranquillamente. Quella dietro ancora, nella fattispecie un fuoristrada Mercedes dalle importanti dimensioni, invece no. Incidente a catena: 4 tamponamenti di seguito provocati tutti da un coglione che a duemila è finito sulla macchina dietro di noi. Fortunatamente comunque non si fa male nessuno, la botta è stata modesta, abbastanza però per distruggere il dietro della nostra piccola Yaris e catapultare un pezzo di metallo dritto a strusciare su una ruota. Panico. Ore di scambio dei dati, tentativi di ripararla (tra l'altro il tipo dietro di noi c'era un fiorentino di una gentilezza anomala davvero), e simili. Il deficiente sul Mercedes non ha fatto un cazzo tutto il tempo se non rompere i coglioni, e alla fine sono venute polizia e soccorso stradale. Ho avuto l'onore di salire sulla macchina della polizia:-), e insomma grazie all'aiuto di un tipo gentilissimo del soccorso stradale (santo subito!) siamo riusciti, ormai alle 6 e mezza, a ripartire. Alle 7 siamo davanti al teatro, e sorpresa per tutti noi, non c'è un cane, siamo vicinissimi ai cancelli. Aprono praticamente subito, e subito siamo lì, davantissimo, in attesa.
THE RAKES:
Entrano i Rakes, gruppo spalla, è amore a prima vista. Rock alla Strokes ma versione inglese, proprio come piace a me quindi, davvero simpatici. Lui ha la stoffa dell'enterteiner, un tipo assurdo che fa movimenti stranissimi e fa tagliare. Concerto breve, del resto hanno un solo album alle spalle; ma comunque, una rivelazione. Da ascoltare.
FRANZ FERDINAND:
Finalmente è buio di nuovo, la folla comincia a farsi sentire, entrano i Franz, cominciano le note di This Boy, ed è lo sfacelo totale. In terza fila la situazione è insostenibile: la gente poga, salta, si spinge, si stritola, urla, salta, canta, suda, prende a spallate e picchia qualunque essere umano nei dintorni. Due di noi sono stoici e resistono, e li perdiamo di vista mentre ci defiliamo un po' indietro: il teatro è piccolo, siamo ancora vicini, e si respira un po' di più. Finisce This Boy, ed è la fine di tutto perchè attaccano Do You Want To, una delle poche canzoni che farebbe ballare anche mio padre, e il mondo comincia a saltare. Neanche dove siamo si respira e si resiste, pogano tutti, senza esclusione, tutti quanti, mai vista una cosa simile, giuro, e ne ho visti tanti di concerti. Ci defiliamo ancora abbastanza dietro, a distanza comunque dignitosa, e lì troviamo finalmente un po' di pace e ci godiamo il oncerto. Bellissimo, loro sono simpaticissimi (molto più di quanto mi aspettassi), canzoni stravolte per renderle ballabili, tutte, il teatro è una dancehall,stupende Walk Away e Outsiders. Verso la fine riusciamo a riconquuistarci un posto più vicini, poi attaccano le note di This Fire, notevole, ed è finito tutto. Un concerto da vivere più che da ascoltare, per le situazioni, la gente, la ballabilità infinita. Giudizio negativo sull'acustica, che rendeva il tutto un po' meno godibile, ma insomma niente di terribile.
Viaggio di ritorno senza problemi, sono le 3 di notte, e finalmente sono a letto a dormire.
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3 commenti:
ero anche io lì.
stupendo.
il volume a milano era altissimo, mi è pure venuto mal di orecchie.
beh comunque lieto fine dai ;)
a cena mi racconti tutto!!!!!!!!!!!!!
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