Oggi per me è tutta colpa dei drammi speciali, delle grandi tristezze speciali, dei miei denti da latte da bimbo spuntati di nuovo per colpa dei miei anni speciali. Tutta colpa delle mie amicizie speciali, delle mie vecchie storie speciali, delle mie conoscenze speciali. Tutta colpa di quella speciale ironia che mi precede da anni, di quei guanti speciali che metto per non lasciar traccia, di questa luce speciale, di quella speciale sintetica gentilezza che tira le gote e sorride per me. Tutta colpa di quelle parole che lasciano sul cuore ferite speciali, di quei pensieri speciali, di quei passi che portano gli altri verso fantastici incontri speciali, e soprattutto dei miei speciali desideri di portare la mia speciale vendetta nell'anima di persone che non sono speciali per niente. Tutta colpa di chi mi ricorda l'amore ma non se lo merita. Stanotte è un po' più colpa mia che non colpa degli altri.
Ed io sono stanco, non sono più triste. 'Chè come con calce e mattoni ci sto costruendo davanti una parete bianchissima. Mi metterò presto a cercare vernice di teste di amore di cuori di denti di occhi di labbra e saliva e baciando dipingerò tutto col dritto contorno di solida similitudine che riesce a distinguere chi piace a me.
E poi sarà chiaro chi sei a guardarmi dal muro, sarai solo tu la mia cosa speciale, e lì ti amerò.
1 commento:
Serse: Percuotiti, percuotiti, e piangi per me.
Coro: Ahi, ahi! Disgrazia, disgrazia!
Serse: Grida dunque facendomi eco.
Coro: Spetta a me prendermi cura (di ciò), o signore
Serse: Leva dunque il grido insieme con i lamenti.
Coro: Ahimè, ahimè! Nero risonante colpo si mescolerà (ai gemiti)
Serse: Percuoti il petto, e grida il canto misio
Coro: Calamità, calamità!
Serse: E per me devasta il bianco pelo della barba
Coro: Con furia, con furia, tra molti lamenti
Serse: Lancia un acuto grido
Coro: Anche questo farò.
Serse: Lacera il peplo sul petto con la punta delle mani
Coro: Calamità, calamità!
Serse: Strappa la chioma e commisera l’esercito
Coro: Con furia, con furia, tra molti lamenti.
Serse: Bagna di lacrime gli occhi.
Coro: Li bagno, si!
Eschilo, I Persiani, 1046-1065
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