27 ottobre 2006

Breve compendio sulla bontà e la gentilezza, e sugli infiniti modi in cui esse sono in grado di svelare nel profondo i più nascosti desideri dell'uomo

bon|
s.f.inv.

1a l’esser buono; qualità di chi cerca di procurare il bene degli altri
1b benevolenza; gentilezza, cortesia
1c atto gentile, buona azione


Essere buoni è una cosa stupenda, dicono tutti.
Guarda Gandhi, guarda Madre Teresa. Guarda Luther King. Fanno sempre questi tre esempi qui, poi ci pensano un po' su, sembra ne abbiano un altro sulla punta della lingua. Alcuni accennano qualche nome così, chi dice mia madre, chi dice il mio ragazzo, chi Topolino. Altri, i più, se ne vanno; sembrano soddisfatti così. E sull'altro fronte, per la cattiveria, invece, cosa dicono? Hitler, Attila, Nerone, Manson, Unabomber, Bossi, Bin Laden, Mussolini, Franco, la Franzoni, e mille altri. Un marasma di nomi, di conseguenze atroci, di bombe, di morti, di sofferenza: e sono, ognuno di questi, sulla bocca di tutti. Pare proprio sia così: per diventare famosi è più facile, la via della cattiveria.
Essere buoni è una cosa stupenda comunque, ribattono in molti.
Gli altri ti stimano, ti apprezzano, seguono i tuoi consigli e tentano di imitare i tuoi comportamenti. Guarda Gandhi, continuano, sempre lui; li capisco, sono a corto di nomi. E io guardo Gandhi, su Wikipedia, con innocenza. Leggo questo: "Gandhi
fu assassinato a Birla, presso Nuova Delhi, il 30 gennaio del 1948."Caspita che strano modo, di apprezzare una persona; comincerò anch'io a sparare alle persone che stimo, allora. Assassinato, eh?
Essere buoni è una cosa stupenda lo stesso, continuano alcuni.
Ti fa stare bene con la coscienza; vedi tutto in un'altra ottica, ogni cosa è più dolce, sembra scivolarti addosso come una piuma nella sabbia. Mi aspetto mi tirino fuori Gandhi di nuovo, invece è finita così, 'stavolta è stata breve. Eppure io mi guardo intorno, vedo che i buoni soffrono, i buoni subiscono, i buoni imparano a starsi zitti, ad ascoltare senza ribattere. Vedo che la vita è più dolce se hai soldi, vedo che l'arroganza ti fa guadagnare un posto in prima fila, che le urla fanno abbassare le teste degli altri, allargando il panorama, davanti a te. Vedo che l'intelligenza porta i suoi frutti solo quando è usata immoralmente, ingiustamente, senza scrupoli. Vedo tutto questo, non in televisione, ma intorno a me, ogni giorno.
Essere buoni è una cosa stupenda sempre e comunque, si ostinano in pochi.
Ti fa smettere di litigare, ti fa ricominciare a parlare a bassa voce. Eppure le persone litigano anche con i buoni, anzi, si ostinano ancora di più, con loro; perchè non ricevono risposta. Si infuriano, montano di rabbia, pretendono un litigio che non avverrà mai, perchè uno che è buono rimane buono per sempre, e niente lo potrà cambiare mai. La bontà è una condizione umana difficile da estirpare. Una maledizione difficile da evitare.

Essere buoni è una cosa stupenda, dice una persona sola, infine.
Lì dietro, con le sopracciglia corrugate, come in due abbozzi di punti interrogativi.
Si alza in piedi e continua, forse è l'ultima cosa che dirà, ad alta voce. Forse non parlerà mai più, sovrastato dalle parole degli altri, occluso dalle emozioni della massa.
Dice:
Essere buoni è una cosa stupenda, e basta.

Perchè anche dopo tutto questo, anche dopo tutta la sofferenza del mondo, anche dopo uno schiaffo, dopo un dolore atroce, anche dopo questo, la bontà ti fa sorridere.

Quando gli altri, invece, piangerebbero.

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