04 aprile 2008

Time to pretend

Mi sento violento, mi sento nudo, sono all'inizio della mia vita,
è l'ora di fare un po' di musica, di fare un po' di soldi, di trovare qualche modello per le nostre mogli.
Io andrò a Parigi, mi farò qualche pera di eroina e scoperò con le stelle,
tu dipenderai dall'isola, dalla cocaina e dalle macchine eleganti.
Questa è la nostra decisione: vivere veloci e morire giovani.
Ho avuto l'illuminazione, ora iniziamo a divertirci.
E' opprimente, ma cos'altro potremmo fare?
Trovare lavoro in qualche ufficio e svegliarci come pendolari mattinieri?
Dimentichiamoci delle nostre madri e dei nostri amici:
siamo destinati a pretendere,
a pretendere.
Mi mancheranno i parchi gioco, gli animali e scavare cercando vermi,
mi mancherà il conforto di mia madre e tutto il peso del mondo,
mi mancherà mia sorella, mio padre, il mio cane e la mia casa,
e mi mancherà la noia e la libertà e tutto il tempo passato da solo.
Ma non c'è niente, niente che possiamo fare;
l'amore va dimenticato, la vita può sempre ricominciare da capo.
I modelli avranno figli, noi otterremo un divorzio,
troveremo altri modelli e tutto seguirà il suo corso.

Poi affogheremo nel nostro stesso vomito, e quella sarà la fine.

MGMT

[aiutatemi a capire]

17 commenti:

Anonimo ha detto...

che vuoi capire:)?!?
è tutto scritto lì: vivere veloci e morire giovani.
Il tempo di pretendere di non lasciare nulla e avere tutto, di non rinunciare e di prendere.
Quello che resta per strada non è quello che si vuole davvero, quello che ti corregge e ti fa fare strane cose è l'amore,tutto il resto sei tu che pretendi uno spazio, un luogo, un tempo, un ignoto.

spero di averti aiutato :)


alex

fK ha detto...

...e se uno volesse pretendere proprio l'amore cosa rimarrebbe a correggerlo?:)...

Anonimo ha detto...

L'amore si sogna, si sospira, mica si pretende, puoi cercare di conquistarlo, ma è più frequente che arrivi, e basta.
Tante volte se ne va o non ritorna, ma non si può pretendere nulla dall'amore, neanche l'amore.
Pretendere l'amore credo sia come vivere al Greenwich Village, al 37esimo piano di un grattacielo, seduto sul divano in pelle nera, solo, aspettando che qualcuno citofoni, cercando proprio te.
L'amore è roba da Central Park: l'aria, i prati, gente da incontrare, correndo il rischio di ubriaconi e stupratori impenitenti:)
se uno volesse pretendere proprio l'amore rimarrebbe una cosa a correggerlo: smetterla di pretenderlo, pensare ad una giornata non frenetica, un'eccezione, uscire di casa e andare a chiamarla per dire solamente : "Ti va una passeggiata nel parco?"
Aprire il cuore correggerebbe, per quanto l'amore sia spesso erroneo nelle scelte, ingannevole nelle promesse e flemmatico nelle tempistiche.
:)
alex

fK ha detto...

Sai che c'è, io al Central Park ci sono andato, ho incontrato gli ubriaconi, gli stupratori impenitenti, forse sono stato anch'io qualche volta dalla parte degli ubriaconi e degli stupratori. Poi capita che da un giorno all'altro in quel marasma di persone ne appaia qualcuna che si eleva tra tutte: per il suo modo di muoversi, forse, o per il sorriso che ti manda mentre sei seduto sull'erba. E senza che nemmeno te ne accorga in un momento diventa lei il motivo unico e vero per cui quella passeggiata al parco ti va così tanto. Ecco, io parlo del dopo. Parlo del tornare a casa stanco di tutto quel rumore e quella frenesia, salire nella tua casetta al Greenwich Village e sederti sul divano ad aspettare. Con la consapevolezza che qualcuno al mondo sa che tu sei lì. E con una pretesa in testa, nitida più forte della fame quando non mangi da tre giorni. La pretesa, stupida ed egoista, di non lasciare vuoto l'altro posto sul divano.

p.s. Sei illuminante, alex, nonostante non abbia assolutamente capito chi tu sia:)..

Anonimo ha detto...

La pretesa di condividere un divano non è stupido egoismo, è un bisogno più dolce che umano. Tocca a tutti noi essere l'ombra minacciosa dietro l'albero, la bellezza nel parco di qualcun altro e lo spettatore della vita di altri ancora. Te l'ho scritto: l'amore ha un tempismo distratto e non fa mai coincidere gli incontri giusti con i momenti adatti. Quante volte la persona giusta è entrata nella nostra ve l'abbiamo scartata, quante altre eravamo noi la persona giusta e c'hanno scartato? Ma dovremmo poi definire "giusto", allora mi limito a dire che Cupido è strabico o noi incapaci di capire:)
Ora, se tu vuoi riempire un posto con qualcuno di preciso e sta persona non lo capisce e rimane a giocare nel parco, purtroppo questa è una conseguenza di questo gioco raffinato con la a maiuscola.
Se, invece, come ogni bravo pazzo della normalità vuoi il calore non definito di un amore accanto, allora aspetta e condividi, per quanto difficile sia condividere, dopo che l'amore tradisce, dopo che si odia l'amare, quando già si parla con le parole d'inchiostro.

alex
ps:non sono sorpreso che tu non capisca chi io sia :)
al tuo prossimo commento, spero :)

fK ha detto...

Io capisco poco tutte le regole del gioco, finisco sempre a barare prima o poi, non aspetto mai il mio turno, pesco due carte invece di una. Ho la fretta di un bambino che indossa le scarpe nuove prima di uscire dal negozio, le mie scelte sono dettate da qualcosa che spesso non capisco nemmeno io. Scommetto tutto e scommetto subito, poi faccio del male alle persone ma quando me ne sono accorto è già troppo tardi e sto lì a rimboccarmi le maniche per riparare i danni. La cosa assurda è che sto bene, ora. Sto benissimo. Ma pretendo di stare meglio. Pretendo la b maiuscola.

Anonimo ha detto...

oggi stranamente fluttuo sempre nei paraggi di questo blog :)

Dopo la b maiuscola, c'è tutto un alfabeto di maiuscole...un bel macello:) specie se riesci ad arrivare alla z. Poi che ti metti a fare, provi col cirillico?
Battute a parte, ognuno ha la sua dose di infantilità, di attesa repressa.
Hai ragione: è tutta colpa dei bambini! Mai a trovare in noi dei bambini saggi e leggeri come quelli di Barrie o di Baricco (per fare un nome a caso), troviamo sempre monelli che non si accontentano.
Il fatto è che le regole del gioco sono proprio le tue: si bara, ci si nasconde e, ogni tanto, finalmente si perde, contemporaneamente in due.
Non devi affatto cambiare, correggere, snaturare, perchè credo sia incredibile quel che crei, pur se da esso ne vengono i tuoi modi di fare.Spesso vogliamo per forza stare dalla parte dei cattivi, dei pazzi, dei cinici: è più affascinante, ma così non è.
Credo che tu ti faccia molte domande, su te, sugli altri, ma poche volte, e non la intendo in modo offensivo, le giuste domande.
E ancora, dovrei definire "giusto"...si torna sempre all'inizio:)certe cose non si pretendono, arrivano per caso...con la c maiuscola:)

alex

fK ha detto...

Perchè ti firmi alex:)?

Anonimo ha detto...

Perchè è Alex il mio personaggio preferito quest'ultimo anno.
Perchè se mi firmassi in qualsiasi altro modo non sarebbe vero,
perchè se mi firmassi con la verità del nome,
perderei la verità di questa conversazione:)
e io cerco l'essenza dietro la corazza delle cose.
Una sorta di pazzia ponderata (visto, ora piace a me dire che sono pazzo) :)

fK ha detto...

La verità non si trova mai dietro un nascondiglio però no? Soprattutto se il nascondiglio è costruito su un modo di scrivere così particolare da far venire un sospetto solo:)..

Anonimo ha detto...

E allora, se hai un sospetto solo, oltretutto supportato da una prova, sai chi scrive e non credo ti sbaglierai:)
Quale è l'importanza di un nome? [no aspetta questo mi ricorda Romeo e Giulietta, cambio frase...:)]
Lo sai che è più facile scrivere che dire, e se il nome non è vero è perchè era uno scrivere disinteressato, per star vicino,indipendente, perchè oggi quando sono entrato dopo tanto tempo su questo blog, ho trovato quell'intervento e la prosa era giusta. Così definisco giusto:
è il Caso che non è mai per caso.
E questo intento era, poi, impossibile realizzarlo, ormai ritengo, se l'avessi firmato con la mia sigla o col mio nome.
E lo sappiamo:)
Volevo arrivassero le mie lettere e se hai capito chi è quello "uno solo", credo che siano arrivate:)

fK ha detto...

Se le persone non avessero paura di farsi del male l'un l'altre,beh, credo si farebbero molto meno male. Io ho avuto questa paura. Ora però pretendo di superarla. Quante pretese, oggi...

Anonimo ha detto...

E che farai?
"Non lo so, ma pretendo di saperlo" è la risposta più poetica, ma gli scrittori e i poeti dicono parecchie cose non vere:) per renderle a maggior gloria di se stesse.
Come si interpreta questa pretesa, domanda giusta di una giornata strana, di superare "la paura di"?

fK ha detto...

Lasciami dire che ognuno di noi ha un segreto inconfessabile... :)

Anonimo ha detto...

Domande giuste, risposte giuste, il mondo se ne va su una barca di cose non dette e segreti incoffessabili...fortuna le maiuscoile :)

fK ha detto...

:)fortuna le verità

the Rob's ha detto...

fortuna le verità e le maiuscole:)
rob