26 aprile 2008

Eterno

Capisco di non poterne fare a meno. Non riesco a smettere di contare.
Sono passate sette ore e quarantadue minuti dall'ultima volta che ho sorriso, mancano due ore e cinquantatre minuti a quando riaprirò una porta. Ho due chiavi qui, accanto a me. Ho tre bollicine sulla mano sinistra. Una tazzina. Mille dubbi.
Devono trascorrere ancora sessantasei giorni prima che arrivi Luglio.
Luglio mi piace. C'è il sole. Ci sono i lamponi, il melone e i mirtilli. Ci sono le margherite. Il grano appena tagliato. C'è l'aria così limpida da far girare la testa, così leggera da non sostenerti più. Ci puoi passare attraverso in un istante perchè a Luglio tutto quanto è più veloce.
"Ti senti bene?", mi dice.
"Tu, tu come ti sentiresti?"
"Non ti interessa parlare di me."
"No."
Fisso la parete davanti e ne seguo il contorno bianco lucido, arrivo fino al poster di Magritte, poi ancora oltre, fino all'orologio a muro; conto le lancette, tre, conto i numeri, dodici, conto i secondi prima che lei parli di nuovo.
"E che cosa farai?"
"Diventerò famoso, mi siederò sul mondo, e tutti sapranno chi sono."
"Ora vieni qui."
Quando mi siedo sento il suo corpo da adulta accanto al mio e mi sembro un bambino. Sento la sciarpa scivolarle sul collo e solleticarmi una mano. Sento il sangue pulsarle nel braccio. Sento tutti gli anni in più. Quaranta. Sento le pantofole che tanto mi ricordano casa.
"Partirò presto, lo sai, mamma?"
"Non pensi mai che potresti conquistarla qui, la fama?"
Sto zitto per un secolo, e il silenzio che facciamo è quello di un film dopo un bacio appassionato, è quello del dito del professore sull'elenco prima di un'interrogazione. Poi il cane della vicina vuole uscire e comincia ad abbaiare.
"Sono già famoso, qui."
"Perchè?"
"Perchè so che c'è qualcuno che non mi dimenticherà mai."
Mi viene voglia di raccontare di più, di parlarle di te e di quei tuoi capelli biondi. Ho ancora il tuo odore sulle mani ed è come se piovesse, e vorrei dirle tutto questo. Invece guardo fuori dalla finestra e vedo un aereo che vola lontano. Allora penso che a Luglio anche gli aerei precipitano più velocemente.
Io adoro cadere nel vuoto, perchè mi fa sentire eterno. Sai, ti amo proprio per questo. Perchè mi fai sentire eterno.

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