24 agosto 2007

The Winner Takes It All

Estate.
Tra tutte quelle che ho passato nella mia vita, questa è certamente la più incredibile. La più assurda, la più allucinante: sono io davvero, è tutto frutto della mia fantasia o sto vivendo sul serio quello che mi accade? Per quale motivo le cose sembra succedano al contrario? Nuoto controcorrente e mi sembra di spostare i fiumi con lo sguardo e di avere la sicurezza di cento cavalli e la forza di un pilastro e la bellezza di una venere e l'imponenza di un faraone, e sono sempre io. E sono sempre io? Non sono io, è quel tipo con i capelli corti e il cappellino. Quello che innamora e si innamora, quello che ride e parla, quello che conosce e quello che dimentica, quello che litiga e quello che si lega, quello che decide, quello che spara con gli occhi. Per 'stavolta ho vinto io, il sole ha asciugato le rughe e rassodato i muscoli, non mi fermo più di fronte alle stranezze; vado avanti e vado avanti, vi passo sopra in un momento, la mente fredda come il ghiaccio e gli occhi lucidi, la mano un po' assopita dal sonno ma pronta a ribellarsi. 'Stavolta sono io che dirigo la musica, la bacchetta è nelle mie mani. La vita scorre in un lampo, dicono: io sto decidendo dove farlo cascare e chi bruciare, per abbagliarvi tutti, e ricoprirvi con la puzza di bruciato. Datemi del tempo, datemi uno sguardo.
Dicono le stelle che quell'uomo sono io. Ma non ci riesco a credere: non sono io, è quel tipo con i capelli corti e il cappellino. Vuoi conoscerlo, davvero? Allora segui me vado da lui. Lo trovi lì, nella strada verso il mare. Lo trovi lì: veloce, sfumato, sicuro e potente come un Dio.

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