Muse. Live. Palalottomatica.
E' difficile trasferire su un blog una serata come questa. Perchè una serie di fatti sono semplici da raccontare, non mi costerebbe niente scrivervi di quanto è stato difficile arrivare al palalottomatica, del traffico infernale che infestava tutta la città, della ricerca spasmodica di un posticino dove infilarsi, potrei parlarvi anche del concerto, potrei scrivervi la scaletta, descrivervi le canzoni.
Ma voi non capireste nulla. Perchè non sono i fatti, quelli che hanno reso la serata così bella, così indimenticabile.
I Muse sono persone che danno dal vivo quanto non daranno mai in un disco registrato in studio, e il concerto di stasera, la quinta volta che li ascoltavo, ed emotivamente forse per me la più vissuto, ne era la massima dimostrazione. Ciò a cui abbiamo assistito era un palpitare continuo di sensazioni e colori e luci e suoni, senza che nulla stonasse mai in nessun modo con nient'altro. Una scenografia mozzafiato, una set-list semplicemente mostruosa, un concerto di un'ora e trequarti, alcuni momenti da strapparsi i capelli, altri di una tenerezza incredibile. Una sensazione di soddisfazione alla fine, che raarmente si prova dopo aver fatto qualcosa che si è sudato così tanto.
Per capire un concerto dei Muse, bisogna andare a un concerto dei Muse.
Io sarò ancora lì, la prossima volta. Mi riconoscerete: dal sorriso.
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2 commenti:
Per fortuna posso dire: io c'ero. E ci sarò di nuovo, dopo quello che ho vissuto. E probabilmente ci incontreremo, riconoscendoci dal sorriso stampato!
E' stato incredibile vero? Qual'è stato il momento più emozionante secondo me? Io ammetto che durante a Soldier's Poem, tutte quelle stelle e quell'atmosfera di magia, ho rischiato perfino qualche lacrimuccia... Per non parlare di Citizen Erased, dal finale così commovente... Madonna non riesco a non pensarci:-)
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