02 novembre 2006

Twelve Pikachu on a dead man’s chest, yo oh oh and a bottle of rum.

Quando la tristezza ti coglie impreparato non c'è niente da fare, devi stare lì e subire. E' una legge fisica imprescindibile: qualsiasi cosa tu faccia per farla passare, lei aumenterà, inesorabilmente .
L'unico rimedio accertato fin'ora, (leggere il foglietto illustrativo consultare il medico e non somministrare ai bambini sotto i dodici anni), consiste nel lobotomizzarsi un po' davanti alla macchina infernale alias la TV. E non c'è niente di meglio, in questo, che guardare gli European Music Awards su MTV.
Se il titolo può trarre in inganno, una rapida visione dello spettacolo farà capire che il Vecchio Continente, qui, c'entra davvero poco. America, America (god shed his grace on thee) è la parola giusta per descrivere 'sta roba qui. E' tutto intriso di americanità, di divismo, di autocelebrazione e di spettacoli in grande. Chiunque diventa una star di altissimo livello, le urla e le grida degli adolescenti in calore che formano il pubblico ricoprono con lo stesso entusiasmo Kelis, Borat o Timbaland. Ogni cosa è perfettamente calcolata, gli show sono gestiti fin nell'ultimo dettaglio, Justin Timberlake presenta, anzi sarebbe meglio dire recita come un bambino di otto anni, e la cosa piace a tutti. Me compreso.
La tristezza è un brutto affare.

Maybe Brandon and Matt will save us all.
Sigh.

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