17 settembre 2006

Il cammino verso te - parte seconda

Di nuovo, sulle parole.
Ho letto, ormai parecchio tempo fa, Profumo, di Suskind. Devo averne anche parlato in questo marasma di cose che sta diventando il mio vetusto blog. Ma vabbè.
Profumo è un romanzo. Eppure, Profumo è il classico libro che ha tutte le carte in regola per non essere affatto un romanzo. Mi spiego meglio. Leggere Profumo equivale a leggere tante poesie, una dopo l'altra. Tante piccole liriche legate tra loro da una piccolezza sola: magari l'ultima parolina dell'una è la prima della successiva, oppure l'atmosfera che si respira è leggermente simile, oppure, ancora, i personaggi sono gli stessi. Ma rimangono divise, separate: non omogenee tra loro. E di ognuna si può dire ciò che ho detto riguardo la poesia, nel post più in basso: di ognuna di loro, nessuna esclusa, puoi appropriartene come fosse una stanza d'albergo. E quando sei alla fine, ti senti il direttore di un villaggio turistico mica male.
Non è per niente facile scrivere una roba così: perchè vuol dire riuscire dove molti hanno fallito. Vuol dire unire le due soglie del mondo. Le due facce della realtà, il lato della poesia, del sogno, dell'emozione; e quello della prosa, della realtà, della finzione.
Suskind ci è riuscito, e l'osanna che ha ricevuto dal mondo intero ne è prova e conseguenza. Impossibile non resistere allo scorrre dei caratteri nel testo: in alcuni punti si sente dolore, si prova fame, si è assonnati. Nei passi più coinvolgente, giuro di essere riuscito ad assaporare perfino il profumo, quello di cui parla il romanzo; ne avevo chiara la consistenza in testa, ed era qualcosa che non avevo mai sentito, e che non mi apparteneva. Uno che riesce in questo, che butta giù Kant con 250 pagine di romanzo, che ti crea qualcosa di totalmente estraneo, te lo piazza in testa, e ti fa immaginare di possederlo: bhè, cazzo, uno così è davvero raro.
Poi arrivano i problemi. Perchè il 22 settembre, i tipi soliti, fanno uscire il film.
Ora: ritengo già quasi impossibile trarre un film da un romanzo classico, di quelli normali, che se ti parlano di un odore, è uno che hai già sentito, tipo la cacca di mucca, o il ciambellone. Già lo ritengo improbabile, se non altro. Ma trarre un film da Profumo di Suskind? Stiamo scherzando?
Non oso immaginare a cosa sia potuto venire fuori: il film, lo vedrò, per curiosità più che altro. Perchè forse sarà un bel film, cambiandogli titolo, ed eliminando le tracce della sua derivazione. Ma una cosa bisogna davvero che i tipi soliti me la spieghino.
Perchè ho visto il solito ragazzino fighetto, come protagonista, quando Grenouille, invece, è storpio e brutto?
Magie del trucco Hollywoodiano?

1 commento:

Anonimo ha detto...

concordo.
Sarebbe stato curioso se il povero Kubrik avesse realizzato il suo desiderio di portarlo sul grande schermo...