"Acqua in bocca, parlare è peccato" canta Robbie, che sembra avere sempre ragione, sarà la coca a tenerlo così in forma. Oggi parlare è peccato. Peccato più o meno grave; da qualche parte, per qualche motivo, è perfino peccato capitale. C'è chi muore per poter dire una parola, e chi vive perchè è riuscito a dirla. Viviamo nella società dei duepunti-trattino-parentesi, in un mondo in cui il sorriso vero è a pagamento, neanche fosse sessogentilmente offerto da una puttana. La gente mi fa pensare a dei soldati, così ipocriti da mettere il silenziatore ai loro fucili di guerra: come a nascondere nelle frasi fatte la crudeltà dei loro gesti, meritevoli soltanto di silenzio. Il telegiornale è prevedibile, scontato: mai una volta che un politico non dica quello che ci si aspetta da lui; le opinioni sono acqua passata, oggi la politica si fa con i sondaggi, quelli via sms, quelli nati per decidere se la protagonista di Cento Vetrine doveva o no darla a quello con gli occhi azzurri. I giornali sono sempre uguali, cambiano i nomi, e spesso neanche quelli. Mai un ladro non extracomunitario, mai un pedofilo con la faccia dolce, mai uno scienziato coi capelli corti. Le email hanno sostituito le pizzate con gli amici, e la chat ha superato la nobile arte del rimorchio in discoteca. Se hai un'idea, tienila per te. Oppure prova, raccontala, come in tanti hanno provato: se hai fortuna vieni emarginato dal gruppo immediatamente; se sei sfortunato, invece, l'emarginazione è lenta, dolorosa, e piena di vergogna. Se proprio non puoi fare a meno di dirla, allora devi mediare, comprometterti, cambiare: smussare la tua idea fino a renderla compatibile con l'opinione pubblica, con la media. Nel mondo di oggi l'onestà intellettuale è un privilegio destinato agli uomini soli. Ci stiamo sputtanando così tanto che non meritiamo neanche la mediocrità, quella è per pochi, che ancora non l'hanno persa. La massa ci inghiotte e il rumore è così assordante che ci dimentichiamo di parlare, ma se non parla nessuno, da dove verrà mai tutto questo casino?
Le idee sono così rarefatte da bruciarti gli occhi quando ne vedi una: tra poco, le useranno come armi.
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1 commento:
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