Reinas: ovvero, come scatenare scandali con il film meno scandaloso dell'anno.
Dico subito che il film è godibile, strappa parecchie risate, non annoia nè entusiasma, è insomma il classico film natalizio per famiglie: mediocre, stupido quanto basta, e altrettanto inutile.
Eppure questo film, accolto con favore e in relativo silenzio in tutta Europa, arriva nella cattolicissima Italia tra molte polemiche inutili e una censura (14 anni) che sembra davvero patetica. Il motivo è semplice: al centro del film è infatti il tema dei matrimoni gay. La pellicola si trova quindi nell'imbarazzante situazione di essere un film conosciuto da tutti ma visto da pochi: solo 3 sale lo proiettano a Roma, eppure la sua recensione è in bella vista in tutti i giornali.
Visto il tema, speravo che il film si discostasse un tantino dai soliti stereotipi dei gay e delle loro famiglie: sbagliavo. Le battute sono tutte già sentite mille volte, i personaggi sono macchiette, le situazioni ormai classiche. Salvano il tutto una carica di attrici tutte bravissime, tutte stupende, prese una per una dai classici Almodovariani (Carmen Maura su di tutte, che nel film interpreta sè stessa), non di certo aiutate però dai corrispettivi figli gay, tutti scialbi invece, assolutamente anonimi e "intercambiabili". Stupisce davvero alla fine del film la censura: qualche bacio gay (pochi), una scena di sesso etero degna di un film Disney e un po' di parolacce non sembrano davvero sufficienti; del resto lo sappiamo, siamo in Italia e niente ci sconvolge più.
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