Il giorno dopo è sempre tutto distante, e scivola. Cannuccia - prendi fiato - succo di pera. Per ore.
Due pesi da un chilo per formare i bicipiti. Oggi vanno su e giù a meraviglia. Braccia riposate da pochissime ore di sonno.
Testi spezzettati. Lettura difficile, da un po' di tempo ci piace. Come i fumetti, anche i fumetti sembrano più belli. Aaugh! Coff. Mumble mumble?
Così è se vi pare: la scienza non è adatta alla mattina, meglio la sera o il pomeriggio. Bufala e pachino, invece: accoppiata vincente ad ogni ora. Con un po' di saliva.
Voglio giocare ad imparare più nomi possibili. Ordine alfabetico. A. B. C. D. E. F. Arrivo a metà e sono stanco del gioco, ricordo fino ad F. Sono stanco del gioco.
Due settimane dovrebbero bastare ad esser punti da zanzare sovrumane.
Ninna nanna. Non ricordo le parole. Te la canto a bocca chiusa. Ad aprirmi la bocca ci pensi tu? Faccio un bagno sotto la doccia. Penso.
Annuso le mie mani in continuazione. Cosa annusi? Le mie mani. Perchè? Profumano. Davvero? Già.
Non l'avrebbe mai detto.
Google - immagini - love - LOVE LOVE LOVE! - http://images.google.it/imgres?imgurl=http://eomtc.com/fractals/heart%2520of%2520love.jpg&imgrefurl=http://mayak.splinder.com/archive/2004-04&h=300&w=300&sz=19&hl=it&start=6&tbnid=w5dAHtJauNvoCM:&tbnh=116&tbnw=116&prev=/images%3Fq%3Dlove%26gbv%3D2%26hl%3Dit%26sa%3DG
Squilla il telefono. Rispondo. Chi è. Io. Tu. Io.
Gli manca il mare e vuole andarci. Ma l'hamburger a pranzo non si può mangiare. Fa caldo. Fa male. Leggo un libro.
Se una notte d'inverno un viaggiatore. Asp asp, fermi tutti.
E' estate.
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1 commento:
Ma la sera, ci pensi alla sera? La quiete dopo la tempesta, veder passare le stesse ore, ciao 20:30 come stai 21:00? Oh si, ti salutano le 22:15. E mezzanotte poi, così smorfiosa, a chiudersi silenziosa in un auto per l'ultimo volo insieme a due sorci sul parabrezza. Anzi tre. Passarle in rassegna insieme alle cipolle, alla rucola, ai pangoccioli, al succo di pera - prendi fiato - cannuccia fortunata, tu che baci quelle labbra. Voglio giocare anche io, vediamo quante lettere dimentico. A. B. C. D. E. F. Arrivo a metà, maledetta F mi si è aggrappata alla caviglia. Non assaggiare la frutta sul tavolo. Ma erano solo due chicchi d'uva. Occhi, mani, corone di spine, terrore, stringimi forte, respirami dentro, Ti Amo. L'ho detto? No. Allora lo dico. No. Allora lo penso. Si lo penso. Amo il fuoco, l'ho detto pergiunta. Il suo calore, la sua forza. Ma non assaggiare la frutta sul tavolo. E' da villani prendersela con le scale. Esse sostengono solo i nostri desideri, i nostri passi lievi.
Stamattina 30 addominali. 50 al giorno per essere in forma. Così che la mano scivoli come sudore sulla pelle.
Vibra il cellulare. Chi è. Io. Tu. Io. Sempre. Per. Già.
Un immagine di mille immagini. Sempre troppe. Mai abbastanza. Come i secondi. I minuti. Le ore. Il tempo. Il vento.
Mi canti una ninna nanna? Ne so solo una, ma non ricordo le parole. E' uguale, cantala a bocca chiusa.
Ad aprirti la bocca sì, ci penso io.
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