La musica riempe la stanza improvvisamente, con la luce dalla finestra a tagliarla in due. Fuori è giorno pomeriggio sera, ma dentro è ancora mattina; e io so che non dovrei essere qui. Perchè quando ci si sveglia col sorriso non bisognerebbe scrivere: è impietoso il confronto con i prodotti della tristezza. Ma il mio cervello non è meglio di me, ha le stesse voglie; e se mi sentiste ora capireste che è tutto qui, non c'è altro, nessuna insinuazione, nessun cuore in fiamme.
E' proprio questo che mi sorprende di me in questo sabato di nulla-fare autogestito. Non ho desideri del cuore, non ho bisogni: eppure sono allegro. In una vita passata tra il vuoto dell'assenza d'amore e l'ansie dall'amore provocatemi, tutta questa sensazione mi sembra strana, quasi surreale; aspetto il suono della sveglia da un momento all'altro, col sogno che si sgonfia appena dopo. E invece sono sveglio, sono vivo, sono senza amore, e sono felice: quindi si può. Si può vivere in uno anche in un mondo dove tutto è teso al due; sembra di muoversi in una stanza colorata da Kandinskji, poi guardarsi allo specchio e scoprirsi in bianco e nero. Due dimensioni, in un universo che di dimensioni ne ha infinite, come le tonalità di rosso e verde. E io non ho paura di tutto questo; non è coraggio, è consapevolezza che è tutto calcolato, è tutto finto, e che quindi, per la prima volta in tanti anni, è tutto vero. Questa mancanza di colore non mi spaventa, quindi.
If you feel discouraged
That there's a lack of color here
Please don't worry lover
It's really bursting at the seems
Absorbing everything
The spectrum's a to z
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