10 febbraio 2007

Che cos'è un blog?

"Che cos'è un blog?", mi chiede la faccia stanca del piccì ogni giorno, mentre inserisco nome utente e password, per accedere a blogger e postare le mie stronzatine. Me lo chiede subdolamente, come a dire "te lo spiego io", ed ecco infatti subito sotto la domanda una lista di inutili risposte, tipo "un blog è un diario personale, un blog è uno spazio completamente gratuito dove puoi pubblicare tutte le tue seghe mentali, un blog non ti da la felicità ma insomma, it is just a step away". E allora tu capisci che quella roba lì, quella domanda pungente, è rivolta a te. Magari non ci pensi mai, passa un giorno, un anno, due anni, o tutto il tempo che ho questo cazzo di blog, e poi arriva il momento in cui, zac, ti accorgi che quella scrittina lì ha sempre avuto un significato imbarazzante, tu hai sempre lasciato correre, ma lei era lì, e ti osservava, come un moderno inquisitore. Era lì, e chiedeva una risposta.
Prima di dare la mia stupida risposta, allora, vi mostrerò il mio stato mentale odierno. E' un periodo di insofferenza, il mio. Quei classici momenti, che durano settimane, in cui di notte sogni quello che non hai il coraggio di fare durante il giorno, e di giorno speri di smettere di sognare, perchè è una tortura, cristodiddio. E' un periodo di quelli che quando li vedi nei film dici "l'amore non può farti tutto questo, è bello essere nel mondo vero" e poi quando lo vivi per davvero dici "cazzo, almeno quello lì soffriva come un porco, sì, ma era pur sempre jude law, io so' pure l'ultimo sfigato, magari ci fossi io dentro un film". Così si va avanti, tra giornate in cui piove a dirotto ma il tuo sorriso arriva fino al sole dietro, e giornate in cui abbassi le serrande, per non far entrare neanche una farfalla, 'chè tanto l'ammazzeresti dalla rabbia. E quindi.
Dopo questa inevitabile premessa, torno al tema del post, che tanto mi sconfinfera in questa buiezza di oggi, con la pioggia dillà dal vetro e pure diqquà. "Che cos'è un blog?". E la risposta viene via in un momento, appena la tua testa è così debole da lasciarla andare. Un blog è il posto dove dichiari che tu stai amando in ogni riga, è un affare strano in cui tutto è dedicato all'amore. Mica parlo solo del mio: guardatevi dentro, voi lupi del web, voi diaristi del 2000. E' lo stesso per voi, come lo è per tutti. Magari nemmeno ti legge nessuno, e soprattutto non ti legge la persona che dovrebbe, ma tu non puoi farci niente, la tua testa va così, e tu la lasci fare. Ecco il senso di tutto: anche quel post stupido, l'hai scritto immaginando il suo scoppio di risa, e quel racconto così triste, era per partecipare ai suoi pensieri tristi per davvero, e quel post così politico, era per cercare il suo consenso, che forse nemmeno ci credi, a tutte quelle puttanate che hai scritto. Ogni parola era perchè i suoi occhi la vedessero, ogni foto bella era perchè ci si rispecchiasse; e sì, è vero, ogni consiglio non era per voi, ogni minaccia non era per voi, ogni poesia, ogni canzone, tutto. Non ho niente da dirvi, qui.
Quanto è bello sapere che sei riuscito nel tuo intento, alla fine di un post. Perchè ogni cosa assume un significato, perfino queste frasi sconnesse. Eccolo, allora, il mio significato.
Questo post non vuole rispondere alla domanda del titolo. Non può, in effetti. Perchè la domanda non può trovare una risposta su un blog. Forse fuori, non di certo qui.
Questo post allora, non è una spiegazione.
Questo post, è una dichiarazione.

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