Il film è perfetto non c'è molto da dire. Heath Ledger merita l'oscar perchè è bravissimo ed è innegabile, e sfido io a trovare qualcun'altro nei film di questa stagione che lo supera; è un trasformista, non ci sono due film in cui i suoi personaggi si intersecano in nessun aspetto, mai. La fotografia è bellissima, per la prima volta i paesaggi, i colori e le immagini hanno superato nella mia personalissima classifica la potenza visiva di Dolls di Kitano, che fino a ieri rivestiva il ruolo di vincitore assoluto. Niente da fare, qui siamo a livelli inauditi. La scena dei fuochi d'artificio è un quadro per quanto è bella, e poi mille altre immagini: verso la fine una scena in cui uno dei due protagonisti ricorda un saluto dei tempi passati è stupenda per potenza emotiva e per coreografia, se si capisce cosa voglio dire.
La regia e la sceneggiatura anche sono bellissime, la storia non stanca mai in un film in cui il pericolo "noia" o "mielosità" era dietro l'angolo, ma invece mai; siamo sempre coinvolti fino in fondo e ogni personaggio è completo, ha le sue ragioni e la sua totale coerenza nel racconto. I dialoghi, in un film in cui i dialoghi non servono a niente, sono comunque originali e veri, tranne forse una piccola caduta di gusto nel retorico (ossia: "non ci resta che restare in sella, e per noi non ci sono redini"...) ma vabbè, gli si concede senza sforzi.
Il più agguerrito concorrente di Brokeback Mountain qui da noi è certamente Match Point di Allenn, uscito più o meno nello stesso periodo e anch'esso acclamato dalla critica. Io ancora devo vedere quest'ultimo, ma se siete indecisi sono pronto a giurare che il confronto non esiste, senza dubbio. E se nella Terra di Ruini un film del genere arriva al terzo posto al botteghino, vuol dire che è davvero bello. E questo non lo dice chissacchì, cazzo.
Lo dico io.
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