08 ottobre 2005

Romanzo criminale. Il film, intendo.

Romanzo criminale.

A.K.A. L'arte di convincere lo spettatore che "il libro è molto più bello". Anche se il libro non lo ha mai letto.
A.K.A. Placido, sei più bravo a fare il mafioso.
A.K.A. Un film che dopo un'ora ti sembra che stia per finire, e che ti rende spiacevoli le due ore successive.
A.K.A. Un film che anche la prima ora potevano risparmiarcela.

Un bel film, insomma.
Cazzo, è un film con palesi pretese di veridicità nel quale muoiono circa duemilioni di persone (a Roma oggi ci abiteremmo in dieci-quindici...); un film che introduce non meno di venti personaggi, e alla fine tu stai ancora tentando di ricordarti il nome di quello lì e la funzione narrativa di quell'altro là; un film in cui la pistola e la figa sono i deus ex-machina che trainano la trama, ormai non succedeva più dai tempi di John Wayne; un film in cui hanno speso talmente tanto per gli attori che non avevano più soldi per rifare le scene venute male, ossia tutte; un film che vuole essere artistico, ma che si rivela soltanto un lento procedere di sparatorie gratuite; un film in cui la gente si ammazza, nell'ordine:
- A trinità dei monti, di giorno
- Davanti a una banca in centro, di giorno
- In una strada piena di negozi, di giorno
- Davanti a san luigi dei francesi, di giorno
e nessuno dice niente, come se davanti al disney store la gente si accoltellasse con simpatia; un film di merda, senza dubbio.

Alla fine qualcuno al cinema ha applaudito: spero fossero coppiette che avevano passato il tempo in sala in altre faccende affaccendate. Sennò, non vado più al cinema, cazzo.

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