Il divano è un po' scomodo, picchia sulle anche. Dalla finestra uno spiffero gelido; 6 gradi di massima. Guardo il cellulare, non c'è niente.
Mi sveglio con un brivido che mi attraversa le spalle, il piumone è troppo corto e ho scelto i piedi. La stanza è illuminata appena da una luce scura, densa. Apro il mio libro, riesco a leggere qualcosa ma lo sforzo sugli occhi è troppo grande. Devo alzarmi.
Mi infilo un maglione a righe. Mio. Accendo la lampada e vedo appena di più. Arrivo alla macchinetta del caffè senza ragionarci troppo; la preparo ma sto attento, 'ché qui è tutto diverso. La moka si attacca alla corrente, cristo santo.
Ormai sono troppo sveglio e non ho voglia di leggere. Non ci sono rumori in casa. Gli altri dormono ancora.
Infilo le pantofole, il calore ai piedi mi rilassa per un po'. Passeggio. Apro il computer, leggo un po' di notizie qua e là. Le previsioni del tempo danno Sunny Intervals, sulla BBC. Guardo fuori e vedo soltanto nuvole. Evidentemente sono nell'intervallo sbagliato.
Il caffè esce e la macchinetta suona. Bip, bip, bip, cristo santo. Scaldo un po' di latte dentro a un pentolino arrugginito, lo macchio un po', ancora un po', metà e metà. Lo avvicino alle labbra e la tazza mi cade, la seguo con gli occhi finché è quasi per terra.
Mi sveglio di nuovo. Questa volta per davvero.
C'è luce, il divano è un po' scomodo ma non mi lamento; 6 gradi di massima, ma il piumone mi copre per bene e non ho freddo. Sul cellulare ho un messaggino. Sei tu.
Tutto sommato la vita quassù non è male.
Mi basta poco a farmi sorridere.