22 aprile 2008

Cioccolato


Non ti voglio più vedere ed io ti odio. Mi dici. Ma alla fine ci troviamo su di un letto a far l’amore. Bevi il tuo bicchiere d’acqua, mi ripeti: “non è aria”. Non è aria per far cosa?, penso io. Tutto quello che c’è intorno è solo aria, e mi sta bene. Ribadisci: “partirò”. E pure io, rifletto quindi. Siamo in barca e navighiamo, e non è la stessa barca. Spunta un piede dalla tua e mi piace tutto. Pure il piede. Pure quello. Non lo dico ad alta voce, non sia mai che, a realizzare l’imminenza del lasciarsi, prenda vita quell’angoscia che sappiamo sotterrare tanto bene. Poi in un impeto di rabbia mi fai male con il braccio sulla spalla. Con quel tuo zainetto rosso sembra tutto sanguinare, ma io so che non è odio, è soltanto la paura, la paura. Con quel tuo zainetto rosso scappi e torni in un baleno. Ebbene sì, già so che soffriremo come matti al manicomio. Come mucche al mattatoio. Come quaglie impallinate. Fa lo stesso. Non importa. Mi sta bene, come l’aria di cui sopra. Mangio un Kinder cioccolato, quel sapore un po’ dolciastro è uguale a te.

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