08 settembre 2005

The logical consequence

Una parodia religiosa che spopola su internet
Dopo Dio e Darwin spuntano gli spaghetti
La provocazione contro l'insegnamento del creazionismo nelle scuole del Kansas fa una scia di «adepti» nel mondo della rete



La creazione del mondo (Internet)
KANSAS -
In origine ci fu Dio. L'uomo nato dalla polvere per mano del Creatore, la donna nata dalla costola del compagno. Poi venne Darwin e la teoria dell'evoluzionismo. Adesso, a spiegare la nascita dell'universo e dell'essere umano, potrebbe essere un grosso mostro volante fatto di spaghetti, il «Flying Spaghetti Monster», che arriva dritto dritto dalla mente di un ragazzo americano del Kansas, Bobby Henderson. I suoi seguaci hanno anche un nome: i Pastafariani e sono sparsi in tutto il mondo.
Tutto nasce da una lettera provocatoria che il venticinquenne americano, laureato in fisica, ha inviato a giugno alla commissione della pubblica istruzione dello stato del Kansas che a ottobre discuterà l'approvazione dell'insegnamento nelle scuole texane del creazionismo, rinominato teoria del disegno intelligente: dietro la complessità dell'universo, potrebbe esserci la mano di un Creatore soprannaturale. Nel nuovo anno scolastico così, la teoria potrebbe affiancare l'evoluzionismo di Darwin ed essere insegnata nelle classi di scienze.
Immediata la reazione di Henderson. Se si può tornare a spiegare la scienza con Dio, avrà pensato, posso farlo anch'io inventando qualcosa di nuovo. E allora, via alla lettera di protesta, alla creazione di un sito e alla fondazione di una nuova religione. «Vi scrivo dopo aver appreso della vostra decisione di insegnare, insieme alla teoria dell'evoluzione, anche quella del disegno intelligente. Bene, è importante avere diversi punti di vista su queste cose. Prendiamo però in considerazione anche altre teorie. Io e molti amici nel mondo per esempio, crediamo che l'universo sia stato creato dal dio mostro volante fatto di spaghetti. Vi scrivo quindi, per sottoporre alla vostra attenzione questa teoria che vorrei fosse insegnata a scuola». Henderson rimane in attesa del via libera.
Ad amplificare la burla americana, che consta però di un vero e proprio culto con tanto di chiese scismatiche - Penne rigate, Capelli d'angelo, Tortellini - e gadget in vendita sul sito, è entrata in azione la cassa di risonanza dei blog: digitando «Flying Spaghetti Monster» sui motori di ricerca, appaiono circa 700mila risultati. Il nuovo credo viene anche citato dall'enciclopedia multimediale Wikipedia, che la definisce una parodia religiosa.
Ma cos'è il Flying Spaghetti Monster? Si presenta come una matassa di pasta biancastra, con due polpette incastrate ai lati e due occhietti sporgenti da alieno. Il suo stemma: una Creazione di Adamo «taroccata» dalla Cappella Sistina, col mostro al posto del Creatore. Henderson è il
Il mostro volante di spaghetti (Internet)
sacerdote della nuova religione e si fa portavoce del messaggio: tutto è voluto dal mostro di spaghetti che riesce a spiegare anche i disastri naturali che stanno accadendo sulla terra: terremoti e uragani sono la diretta conseguenza della scomparsa dei pirati, dal 1800 in poi.
Bobby Henderson lo ha inventato per puntare il dito contro la decisione delle autorità scolastiche del Kansas, ancora preliminare, ma che potrebbe essere sancita in una riunione in programma l'11 e 12 ottobre nella città di Lawrence. Per quei giorni alcuni adepti del «culto» (che hanno bombardato con migliaia di fax ed e-mail i membri della commissione, agli indirizzi forniti da Bobby nel suo sito) si ripropongono di mettere in atto un «esodo di massa» a Lawrence, per far sentire la loro voce.

Sarà MIO


iPod Nano, 4gb, all black.
Sarà mio, tra pochissimo.

06 settembre 2005

Tra poco

Ora cacciano gli islamici, tra poco toccherà ai negri, agli omosessuali, ai vecchi e ai comunisti.

Certe cose sono agghiaccianti.

"TORINO - Bouiriqi Bouchta, che da tempo si è autoproclamato imam di Torino, è stato espulso in applicazione alle norme antiterrorismo emanate dal ministro Pisanu. La polizia l'ha prelevato nella notte dalla sua abitazione nel quartiere di Porta Palazzo. L'imam sarebbe già in Marocco, suo paese d'origine.

Bouchta è da tempo al centro delle polemiche. E' stato uno dei primi imam ad arrivare a Torino, è titolare della più famosa macelleria araba a Porta Palazzo e, in passato, è stato promotore di diverse campagne, alcune delle quali tacciate di integralismo, come quella per il riconoscimento alle donne arabe del diritto a tenere il velo nelle fototessera sui documenti.

Dopo l'11 settembre venne accusato di aver espresso solidarietà a Bin Laden durante una preghiera in moschea, ma lui ha sempre negato la circostanza.

C'era lui in prima fila alla manifestazione che si tenne a Roma per chiedere la liberazione dei tre ostaggi italiani rapiti in Iraq, Stefio, Cupertino e Agliana.

Nel novembre 2003, in occasione dell'espulsione dall'Italia dell'imam di Carmagnola, Abdoul Mamour, Bouchta criticò il provvedimento. "Noi - dichiarò - seminiamo amore e non odio, come dice la Lega Nord che specula sugli immigrati. L' Italia è un paese democratico e espelle la gente solo se lo merita.
Abdoul Mamour non se lo meritava".

La Lega nell'aprile 2003 organizzò una manifestazione contro di lui colpevole, come dichiarò Borghezio, di aver "giustificato l'11 settembre o quanto meno di essersi rifiutato di prenderne le distanze". Un imam "vicino ai fondamentalisti", secondo la Lega, che già allora ne chiese l'espulsione dal territorio italiano.

I familiari di Bouchta sono ancora quasi del tutto ignari di quanto accaduto. "Ci hanno svegliati nel cuore della notte - ha detto la moglie, incredula e impaurita - e l'hanno portato via, poi non l'ho più visto e non ho più avuto sue notizie". "

Se si voleva trovare il modo di farli incazzare con noi ancora di più, bene: lo abbiamo trovato. Mi fate schifo razzisti di merda.

05 settembre 2005

Elbow - A Cast Of Thousand


Nessun compromesso, nessun intermediario, un solo manifesto artistico: "We still believe in love so fuck you". Questo ci dicono gli inglesissimi Elbow nel loro secondo e più famoso lavoro "A Cast Of Thousand", disco del 2003 che le mie orecchie hanno potuto scoprire, aggiungo PURTROPPO, soltanto qualche giorno fa...

L'opera non è facile: i suoni non sono facilmente digeribili al primo ascolto, perfino per un "Radioheaddish" come me, alcune cose restano ostiche anche ora. Ma non preoccupatevi, non ci troviamo di fronte alla solita complicazione costruita, finta, e pronta a stufare dopo tre ascolti. Qui le difficoltà di comprensione sono tutte da attribuirsi all'abilità compositiva del gruppo, che è riuscito a creare un sound tutto particolare, senza sfiorare neanche lontanamente la banalità e ponendosi in quel difficilissimo intermezzo tra originalità assoluta e colta rielaborazione.
Basta sentire la traccia iniziale, Ribcage, per accorgersi di essere di fronte a qualcosa di davvero interessante: ci mancavano quelle chitarre così "Blur-eggianti", e quanto sono belle accompagnate da questa strana sporcizia elettronica, degna perfino di qualche estratto di Amnesiac!! Ma ecco che attacca Fallen Angel, la seconda traccia (tra le più belle del disco), e ci sembra di sentire dei nostalgici Muse con qualche prodezza armonica in più, sempre mantenendo quel concetto di prendere spunto dal passato modellandolo sulle proprie possibilità.
Avete presente il "miracolo" Kasabian, di cui tutti hanno parlato quest'anno? Bhè, saltate alla quarta traccia di A Cast Of Thousand per capire che il loro soft brit-pop ballabile c'era già da prima, compreso di graffianti suoni elettrici: è proprio Snooks, questa quarta traccia, a convincerci ancora di più della bellezza di quest'album.
Poi le canzoni vanno avanti, e troviamo un pop dolcissimo come quello di I've Got Your Number, stupenda love-song che rivela molte sorprese nella seconda metà, e mille altre perle musicali degne di nota.
Tra tutte poi, naturalmente, l'inno che caratterizza il disco e lo fa balzare in avanti, tra i migliori: quella "Grace Under Pressure" a cui i Coldplay (lo ha rivelato lo stesso Chris Martin) si sono ispirati per la loro Fix You (e grazie alla quale il Venerdì di Repubblica li ha menzionati, facendomeli conoscere:-) )... Che dire, è bellissima, pur nella sua banalità (tre accordi, sempre quelli, banali, semplici)... da cantare a squarciagola, perchè ne vale la pena.
Cosa mi rimane? Il voto.
Dieci.