10 marzo 2006

The others

Quante cose succedono nel mondo in questo periodo... Cose belle, cose brutte, non lo so; di sicuro so che il pessimismo generale dilagante, che va tanto di moda ormai non solo nei vecchietti di paese, non mi convince affatto. Lo trovo un modo per convincersi che non è colpa nostra: è facile, così... Comunque, sta di fatto che secondo me la gente non ha capito un fatto semplice semplice. A me sembra immediato, ma evidentemente non è così. Non ha capito, la gente, che in questo mondo 6.000.000.000 di persone sono pure poche! Ce ne starebbero molte di più, cazzo! In russia non ci vive un'anima, in canada nemmeno e in australia figurati a parlarne. Di spazio ce n'è in abbondanza, e di risorse pure, ne sprechiamo talmente tante noi che dire che mancano le risorse mi sembra un vile atto di egoismo sconsiderato. Quindi, chiarito questo punto, mi chiedo: che bisogno c'è di fare tutto questo casino per gli altri? Io penso una cosa, tu ne pensi un'altra? Fine: abbiamo spazio, conviviamo. Io credo in qualcosa, tu credi in qualcos'altro? Fine: come dice il vecchio saggio, "ogni uomo deve poter giungere al cielo per la propria strada", per favore quindi, un po' di tolleranza. A me piace qualcosa, a te piace qualcos'altro? Fine: nessuno ti costringerà a pensarla comem e, nè succederà il contrario, quindi perchè tanto affanno.
Non capisco, deve esserci qualcosa di sbagliato nel nostro funzionamento, forse. Quando la gente imparerà che un po' di razionalità ogni tanto aiuta, allora, ma soltanto allora, capirà anche il buono e il bello che c'è nei tanto temuti "altri". Chiunque questi siano. Ormai la parola "altri" è abusata, si sente dovunque, ci sono sempre gli altri che ti mangiano da un momento all'altro. Gli altri musulmani, gli altri non credenti, gli altri comunisti, gli altri omosessuali, gli altri diversi, gli altri altri. Ma cosa vuol dire, andiamo. Altro, rispetto a cosa? Rispetto a me? Chi può avere tanta presunzione da ritenersi termine di paragone assoluto per l'umanità? E allora, lo dico. Io sono un altro, va bene? E me ne vanto. Tutti sono altri, tanto, per qualche cosa: quindi il vanto dura poco; è inutile.
Credo che derivi tutto dall'ignoranza. Ci stanno gettando nell'ignoranza più totale. La gente non impara più, e se lo fa lo fa per forza, e quindi è come se non lo facesse. Io ho una laurea in mano, oggi: ma non ho imparato niente. Io non so niente. E se non so niente, ho paura; e se ho paura bhè, mi rifugio nel più forte, in quello che spaventa di più. Mi rifugio in quello che attacca i nemici, i comunisti, i musulmani, gli altri: mi rifugio in Bush, o in Berlusconi. Le prime e più succose produzioni made in earth dell'ignoranza.
Mi sono un po' stancato, sinceramente. Accendo la tv e vedo scritto "il cuore ha sempre ragione" e penso: cazzo, come hanno fatto ad avere un'idea così orribilmente geniale? Tre semplici passi racchiusi in un messaggio così immediato. Denigrare la razionalità, spingere al delirio, convincere all'acquisto/voto: una strategia che, paradossalmente, è l'apice della razionalità. "Il cuore ha sempre ragione"... Cristo... Ricorda "Meno tasse per tutti", davvero. Geniale. Ed io mi sono un po' stancato, quindi, di trovare persone che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando mentre urlano con tanta foga. Mi sono stufato di dialoghi senza risposta, di faccia a faccia pieni di bugie, di domande per evitare risposte per evitare altre domande.
Poi fortunatamente scopro quello che stanno facendo: vedo che oggi un computer te lo metti in tasca; vedo che Ciampi va ad inaugurare le paralimpiadi, perchè gli altri diventino un po' più "noi" e un po' meno "loro"; vedo che scoprono nuove specie di crostacei, che sono uguali agli altri solo che sono pelosi, e vedo che si entusiasmano per questo ed è giusto così perchè la scienza è una cosa bella; vedo che vanna marchi va in carcere, e vada anche affanculo, le farebbe bene; vedo che le cose vanno bene, in fondo, e non so se questo "in fondo" vuol dire giù giù a mille metri, o soltanto a un braccio di distanza.

Non sono triste, però.