26 novembre 2005

Io non ne posso più

Possibile che ormai tutti si siano accorti
che in Italia
di RICERCA se ne fa poca, anzi
TROPPO POCA
mentre c'è qualcuno, che continua ad andare
in prima pagina sui giornali,
che insiste perchè secondo lui
se ne fa TROPPA?

Invece si spingere verso la cultura,
in questo paese, dove il 12% DELLA POPOLAZIONE è
ANALFABETA,
questi bastardi ci spingono verso il MEDIOEVO.
Se continuiamo a dare voce a queste persone
l'Italia sarà un paese sempre PEGGIORE, ma soprattutto
saremo peggiori NOI.

25 novembre 2005

La mia nuova fissazione musicale si chiama così.

Jason Mraz. Un nome assurdo per un tipo altrettanto assurdo. E' un tizio semisconosciuto qui in Europa, ma che in America pare sia modestamente famoso e che in Giappone venda come pochi. A prescindere da considerazioni sulla sua notorietà, è un mostro. Lo stile è pop pop pop, però di quello d'autore, suonato e cantato dal vivo. E come suona e come canta, cazzo! Con in attivo quattro dischi, di cui due sono live, è evidente che la sua carriera è tutta incentrata sulle esibizioni dal vivo, e basta sentirlo un momeno per capire subito perchè. 'Sto tipo è in grado di accompagnarsi alla chitarra (senza passaggi troppo arditi ma con classe, comunque), mentre con la voce fa di tutto, gorgheggia, canta a 2000 e ritma col fiato. Insomma da sentire, almeno per capire il genere. Le canzoni sono carine, sarebbero forse banali senza il validissimo supporto del protagonista che le mette in scena. Mi piace, lo ascolto tantissimo e già so che mi passrà presto.
Ma finchè dura, non c'è rimedio. Musica.
I saw fireworks from the freeway
And behind closed eyes I cannot make them go away
'Cause you were born on the fourth of july, freedom ring
Now something on the surface it stings
I said something on the surface
Well it kind of makes me nervous
Who says that you deserve this
And what kind of god would serve this?
We will cure this dirty old disease
If you've got the poison I've got the remedy


The remedy is the experience.
This is a dangerous liaison
I say the comedy is that it's serious.
This is a strange enough new play on words
I say the tragedy is how you're gonna spend
The rest of your nights with the light on
So shine the light on all of your friends
When it all amounts to nothing in the end.


I won't worry my life away.

I won't worry my life away.


I heard two men talking on the radio
In a cross fire kind of reality show
Uncovering the ways to plan the next big attack
They were counting down the ways to stab
The brother in the be right back after this
The unavoidable kiss, where the minty fresh
Death breath is sure to outlast this catastrophy
Dance with me, because if you've got the poison,
I've got the remedy

22 novembre 2005

Recensione recintata: "Questa Storia", di AB

Prima di scrivere una recensione degna di questo nome ho aspettato un po'. L'entusiasmo iniziale è causato come sempre dalla novità, e bisognava che svanisse un pochino per avere le idee veramente chiare, credo. Ho deciso di scrivere la cosa sotto forma di una serie di confutazioni, più o meno condivisibili e del tutto personali, riguardo i soliti attacchi che vengono fatti a Baricco. Poi, ultima cosa prima di iniziare, una precisazione. L'autore di quanto state leggendo, precisando di non essere sotto effetto di sostanze stupefacenti, e giurando sulla Bibbia, sul Corano e sulla biografia di Britney Spears, dichiara di NON essere affatto oggettivo. Chi scrive è un fan accanito di Baricco, ha letto tutto ciò che ha scritto, ha il suo autografo orgogliosamente conservato da anni, ha seguito lo scrittore in quasi tutti i suoi spettacoli e pensa che Baricco sia più intelligente di Newton e più bello di Monica Bellucci. Oh.
Ho esagerato? Iniziamo.
CONFUTAZIONE 1: "Questa Storia" è soltanto un'operazione commerciale.
Che dire? Niente di più falso, ovviamente. Prima di tutto la frase viene per il 95% delle volte da persone che di Baricco non hanno letto neanche una virgola: basare il giudizio su un'autore soltanto sul fatto che questi sia famoso o meno mi sembra ridicolo, in tutti i casi. Inoltre AB naviga nell'oro, e i più credevano non avrebbe più scritto ma si sarebbe dedicato ad altro. Il fatto che invece abbia scritto ancora, nonostante non abbia di certo bisogno di soldi, significa che aveva invece qualcos'altro da dire.
CONFUTAZIONE 2: "Questa Storia" è un libro fine a sè stesso.
Se bisogna trovare un difetto a "QS" (e ne ha, senza dubbio per carità), il più evidente è secondo me la vastità dei temi trattati. Il libro vuole dire, e vuole dire tanto: ed è questo il suo fine ultimo; dire che un romanzo è fine a sè stesso è come dire che ascoltare musica è inutile. L'arte è bella anche per questo.
CONFUTAZIONE 3: "Questa Storia" inneggia alla guerra.
Già vedo gli occhi famelici dei critici utilizzare spudoratamente le citazioni sulla "fratellanza bellica" per stroncare il romanzo. Ma se così fanno, non hanno capito nulla; la ferocia e la brutalità con cui sono descritte certe azioni di guerra nel libro basta a confutare qualsiasi idea del genere, per non parlare del senso di dolore e estraneità che permea quelle pagine. Direi anzi che Baricco è impietoso anche quando invece potrebbe esserlo. Poi.
CONFUTAZIONE 4: "Questa Storia" parla troppo di automobili.
Se si legge questo libro come un manuale di aromaterapia allora sì, il romanzo parla troppo di automobili. Ma basta scendere appena un po' più in basso per vedere che di automobili nel testo non ce n'è neanche l'ombra: i motori sono solo un pretesto per parlare di qualcosa di più, e le ultime pagine (fate almeno lo sforzo di arrivarci, cazzo) condensano la parabola di una vita in un'immagine di una poesia unica, quasi perfetta.
CONFUTAZIONE 5: "Questa Storia" è troppo retorico.
Mi sono stufato di fare il difensore dello stile di Baricco, mi capita troppo spesso ultimamente. Questa confutatevela da soli, come compito a casa. Poi vi interrogo, sa?
CONFUTAZIONE 6: "Questa Storia" è assolutamente inverosimile.
Anche la Bibbia lo è, per quel che mi riguarda.
CONFUTAZIONE 7: "Questa Storia" è troppo frammentario.
Forse, e questo punto è un po' difficile da confutare. Del resto niente è perfetto, no? Va detto però che è proprio nello spezzettare le vicende e mescolare tutto come un puzzle che si ritrova lo stile del miglior Baricco. "QS" non sarebbe lo stesso raccontato cronologicamente. La prima lettura risulta stregata dai tantissimi "non so cosa è successo prima", i tasselli poi combaciano così perfettamente l'uno con l'altro da lasciare ammaliati. Del resto ho sentito AB parlare di questo libro per la prima volta parecchio di più di due anni fa. E si vede: il romanzo è un bellissimo lavoro sulle parole, sulle frasi, sulle attese, sui gesti perfino. Stupendo.
CONFUTAZIONE 8: Baricco mi fa schifo.
Chi può giudicarvi... Un consiglio?Leggetevi la Bibbia.

Un piccolo gesto perchè il mondo possa sapere.

Vi invito a leggere il testo dell'inserto qui sopra, e ad andare comunque sul blog di BG per informarvi meglio.. La pagina è stata pubblicata come pubblicità sull'International Herald Tribune di oggi grazie a Beppe Grillo stesso e ai numerosissimi firmatari dell'operazione. Nessun giornale italiano o estero ha voluto pubblicare la cosa come una normale informazione giornalistica, e si è perciò dovuti ricorrere al mezzo pubblicitario. La notizia è uno scandalo di portata immensa a mio parere, ed è triste che nessun giornale, di destra o di sinistra, parli più a fondo della questione.
Grazie, BG.

21 novembre 2005

Remember, remember


Sono tornati. I fratelli Wachowski, artefici della trilogia di Matrix, successo planetario con pochi precedenti, ci provano di nuovo. E ci provano con qualcosa di completamente diverso.
Firmando solamente produzione e sceneggiatura, affidando quindi a un terzo uomo la regia, e riprendendo la trama di un fumetto futuristico, portano sui nostri schermi questo interessantissimo "V for Vendetta", in uscita in un imprecisato 2006.
Il trailer promette bene, per gli appassionati del genere ovviamente.
Staremo a vedere, in attesa comunque che i brothers tornino alla regia, possibilmente con qualcosa di completamente nuovo, come ai tempi del bel Matrix numerouno...

Rassegna(zione) stampa

La folla fuori del tribunale in attesa di assistere al processo (Olympia)
Dal sito del "Corriere della Sera":

TORINO
- C'è un accenno di organizzazione spontanea nella piccola folla che si sta accalcando all' ingresso del palazzo di giustizia di Torino per la seconda udienza del processo per il delitto Cogne: un paio di persone hanno cominciato a distribuire bigliettini con il numero. «Speriamo - dice una donna - che almeno questo serva. L' altra volta sono stata in coda quattro ore e mezzo e non sono riuscita ad entrare». Si va ad assistere al processo, dunque, come se si andasse dal panettiere o dal medico di famiglia: ticket numerati per rispettare la precedenza. I primi sono arrivati alle 6 del mattino (il recordman è un giovane di Milano) sfidando una temperatura che a Torino, questa notte, è scesa sotto lo zero.



Da "Che Tempo Che Fa" di ieri sera:

Luciana Littizzetto: "Ma vi sembra normale che nei telegiornali e giornali di questi giorni si parli più spesso della nebbia a Milano che delle bombe di Fallujah?




Dal sito de "Il Giornale":



Il segretario dell’Udc: «La legge 194 viene applicata male». Storace: «Una buona idea»

Il segretario dell'Udc Cesa propone l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta «per fare luce sull'attuazione della legge sull'aborto». Obiettivo di questa commissione è quello di creare le condizioni «sin dall'inizio della prossima legislatura,
per una sua integrale

applicazione». «La 194 è una
legge dello Stato - prosegue - e come tale va rispettata. Non è
all'ordine del giorno l'ipotesi di un suo cambiamento. Ciò che è indispensabile è però la verifica del suo funzionamento poiché vi sono molte parti non applicate o disattese».
Il ministro Storace: «Una buona idea».




Dal sito de "La Repubblica", prima pagina, in grande rilievo:

Ritiro della patente per Fisichella
ROMA - Potrà pure guidare sui circuiti di Formula 1, ma per un po' si deve dimenticare di stare al volante sulle strade normali. Il pilota romano Giancarlo Fisichella è stato sorpreso questa mattina alle 6 mentre guidava a 148 chilometri all'ora su un tratto dove il limite è di 60 all'ora. Immediato il ritiro della patente.



Con quello che succede nel mondo, questa è la situazione della nostra stampa.

20 novembre 2005