04 agosto 2007

Confessioni

Ma come invocare il mio Dio, il Dio mio Signore? Invocarlo sarà comunque invitarlo dentro di me; ma esiste, dentro di me, un luogo ove il mio Dio possa venire, Dio che creò il cielo e la terra? C’è davvero dentro di me, Signore, qualcosa capace di contenerti? Bastano forse a contenerti il cielo e la terra, che tu stesso hai creato e in cui mi hai creato? Oppure, poiché senza di te nulla esisterebbe di quanto esiste, avviene che tutto quanto esiste ti contiene? E poiché anch’io esisto così, a che scopo chiederti di venire dentro di me, quando io non esisterei, se tu non fossi in me? Non sono ancora giunto nelle profondità degli inferi, sebbene tu sei anche là, e quando pure sarò disceso all’inferno, tu sarai là. Dunque io non sarei, Dio mio, non sarei affatto, se tu non fossi in me; o meglio, non sarei se non fossi in te, poiché tutto da te, tutto per te, tutto in te. Sì, è così, Signore, è così. Dove dunque posso invocarti, se già io sono in te? Da dove arriverai a me? Dove posso ritrarmi, fuori dal cielo dalla terra, perché tu possa venire lì da un altro posto, tu che esclamasti: "Cielo e terra, io colmo"? Angusta è la casa della mia anima, perché tu possa entrare in essa; ingrandiscila tu. Cade in rovina; riparala tu.
Lo so e lo confesso. Ha di che disgustare i tuoi occhi.

03 agosto 2007

Io e Io

Era stato fantastico rivederci, anche solo per un giorno.
E mi venne in mente quella vecchia battuta, sapete, quella dove c'è un tale che va dallo psicanalista e dice: "Dottore, mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina".
E il dottore gli dice: "E perché non lo interna?", e il tale risponde: "E a me dopo le uova chi me le fa?".
Beh, credo corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti di coppia.

E cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi ma credo che continuino perché la maggior parte di noi, ha bisogno di uova.


[Woody Allen]

02 agosto 2007

Maroon 5 - Wake Up Call

Eccovi in anteprima quello che, lo scommetto, sarà il video più trasmesso su mtv nei prossimi mesi. Sono sicuro che ognuno di voi troverà una buonissima ragione per guardare questo video. Ce ne sono moltissime.
Spero solo non ci sia nessun frequentatore di questo blog che annovera tra questi motivi, anche la musica in questione; ci tengo, al buon gusto dei miei ospiti.

01 agosto 2007

Open Your Eyes

Questa è la canzone che voglio ascoltare mentre corro sull'asfalto senza meta e senza fermarmi aumentando sempre più la velocità con il vento tutto intorno e le luci sempre più sfocate e gli alberi a sfumarsi in strisce verdi sapendo che davanti c'è chi aprirà i suoi occhi per guardare dentro i miei e vedere il riflesso e sapendo che tutto questo mi lascerà stordito come già sono un po' adesso e sapendo infine che lo stordimento è il più bel risultato a cui sia mai giunto l'intelletto umano e che la razionalità si dimostra nella sua potenza solo quando si inchina all'inspiegabile ed è proprio quello il traguardo a cui voglio arrivare nel minor tempo possibile senza guardarmi indietro senza esitare perchè oggi è il primo agosto e ad agosto non bisogna attendere niente e nessuno.

Due Mesi

Questo è un momento tristissimo, come sono tutti i giorni in cui finisce un qualche cosa che era in te. Ti senti la pelle andare via, e le cellule pronte a rigenerarne di nuova: ma sai che non sarà mai come prima, percepisci chiaramente che quella copertura che ti ha accompagnato in quegli istanti così belli non potrà tornare mai, e che il resto sarà solo imitazione, o progresso, o innovazione. E così lo scrivo qui per ricordarlo: oggi finisce un ciclo lungo ormai due mesi.
Una vita che non avevo mai sperato o immaginato mi è balzata avanti agli occhi tutta a un tratto. Sono volate settimane senza inerzia o pentimento, ho preso solo il positivo, ed ho imparato tutto quanto per poter ricostruire o rappezzare: ho sentito tutto dentro crescer su, e in così poco sono diventato adulto. Mi sento forte come un tuono nel silenzio, e so che è vero, so che la mia gentilezza è ancora qua e non è sparita, ma che è bene accompagnata da quell'irruenza e sicurezza che per anni ho inseguito vanamente. Non so bene poi chi devo ringraziare, sono tutte un po' pedine che mi son trovato avanti e mi hanno spinto, e che culo, a trovarle tutte insieme e tutte in fila. Ora sono pronto a fare a dire a dare a prendere e a costringere a lasciare: tutte cose che due mesi fa non eran proprio mie. Ne vado fiero.
Sono triste questo è vero: è un po' un addio perchè le cose non saranno mai così di nuovo, e con gli addii non sono mai stato brillante. Ma poi mi immagino che il tempo passerà e che sfrutterò così tutte le mie nuove arti e conoscenze, le mie mani e la mia testa pronte per nuovi orizzonti. E la tristezza un po' svanisce, lasciando posto a quel mistero che mi avvolge sempre quando non so bene che sarà di tutto.
Così mi do una buonanotte e la do pure a tutti voi, 'chè c'è bisogno di un po' di notti buone e giuste. Le indicazioni le ho trovate, e penso che al prossimo bivio sarò certo più sicuro sul da farsi. Vincerò questa battaglia come so che posso fare; e quando qualcuno con lo sguardo di chi sa si accosterà all'orecchio e mi sussurrerà: "Non è un duello, la vita", io mi scanserò e poi spalancherò i miei occhi. E solo allora gli dirò tutto d'un fiato:

"Certo che lo è, idiota".

With love, with tears.
S.

29 luglio 2007

E che sospiri, la libertà.

Son tornato ma poi sono ancora lì.
Le mani, le dita, si muovono su tasti stranieri: perchè la mia terra non è più questa dove sono. Con gli occhi cerco le mie cose, le mie proprietà; ma sono ormai lontane, molte miglia, e mari, e fatiche, e passi, e urla, e mesi, da qui. Percepisco una ghigliottina che, violenta e così sporca, scende a separarmi da ciò che mi appartiene: io in una gabbia dorata, e tutto il mio ardore in un'altra; e metallo, e freddo, e sudicio tra noi. In sottofondo una colonna sonora di angeli ribelli; a cantare a cappella le disgrazie di una vita che è due vite.
Dammi tempo dammi coraggio, perchè ho poco tempo e poco coraggio. Dammi qualcuno dei tuoi sorrisi scottanti, dammi un po' di quel giallo abbagliante, regalami una sigaretta insieme a te, perdona le mie mancanze e le mie parole al vento, accetta le mie lacrime, proteggimi dalla pioggia e fatti proteggere dal vento, stringi le tue dita sulle mie, che possa farti sentire quanta forza ho riservato per te. Non ascoltare tutti gli altri, la loro è miseria, sono poveri borghesi dello spirito. Ci diranno: "siete piccoli"; noi annuiremo con malizia, perchè in verità, allo specchio, appariamo due giganti. Ci diranno: "siete tristi", e noi allora soffieremo via le lacrime con lo stesso fazzoletto: perchè un'angoscia in due, è più potente di mille risate da soli. Tu non guardarli se non per pena, o per scusarti con loro; perchè noi siamo più mentre loro sono meno.
Conosceranno la nostra velocità e il nostro controllo, vedranno le stelle nello spazio tra i nostri sguardi, impazziranno per noi. Il nostro potere è transatlantico, attraversa le distanze alla velocità della luce, teletrasporta gli stati d'animo; col nostro cuore solchiamo spazi ed età, come un meteorite in fiamme: ma noi non ci spegneremo mai, perchè il combustibile è infinito, così come il sentimento; come un acuto che vibra alla frequenza di mille strida e applausi e corde.
Io e te siamo legati e io ti seguirò, ovunque tu vada. Io sarò con te anche nell'oscurità; ora però lasciamo stare, esci un poco dal mio cranio.
Ora lascia che io parli, ora lascia che io ascolti, ora lascia che io veda, ora lascia che io assaggi, ora lascia che io parta, ora lascia che io torni, ora lascia che io tocchi, ora lascia che io fugga, ora lascia che io paghi, ora lascia che io incassi, ora lascia che io spezzi, ora lascia che io attacchi, ora lascia che io corra, ora lascia che io cada, ora lascia che io urli, ora lascia che io affondi, ora lascia che io risalga, ora lascia che io muoia, ora lascia che io viva, ora lascia che io muoia, ora lascia che io viva, ora lascia che io preghi e osservi e spogli e morda e morda e morda e morda e morda e morda ancora con le fauci per sbranarti e poi ingoiarti e del tuo corpo farne il mio perchè tu sei il mio Gesù Cristo.
Poi taci e vaffanculo.
Ora lascia che io pianga.