13 gennaio 2008

Giorni di ovatta.

Non dormo più.

Faccio un sacco di cose: mangio, esco, bevo, studio, parlo, rido.
Ma dormire, quello no. Non è che abbia perso il gusto nel farlo, anzi; l'organismo comincia a pretenderlo in maniera ansiosa, quasi spasmodica. Mi lancia numerosi segnali: occhiaie rigogliose, malditesta cronico, perdite di memoria riguardanti importanti dettagli nelle conversazioni che sto affrontando con il rischio di frequentissime figure di merda, incapacità nel concentrarmi. Sono dettagli palesi, fastidiosi, li eviterei volentieri. Io ascolto il mio organismo, voglio bene al mio corpo e mi piacerebbe poterlo aiutare, gli sono vicino, lo abbraccio spesso in questo periodo.
Ma nonostante questo, non dormo più.
Forse è proprio che ho altro da fare, e che mi piace farlo.
Ma muoio di sonno.
Poi non mi piace più.
Lo so, tutto questo mio parlare di aria non ha alcun senso, forse farei meglio ad andare a letto.
Sono giorni di ovatta.
Sto delirando?


So che mi capite.

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