16 ottobre 2007

Thelema

Nel 1904 il celebre occultista Aleister Crowle scrive il Libro della Legge, un piccolo testo che diventa fondamento di una nuova visione religiosa del mondo, la Thelema. L'autore dichiara di aver ricevuto le parole per il testo da un'entità superiore e metafisica che lo ha ispirato e coinvolto nel processo creativo.
La Legge di cui si parla è riassunta brevemente in tre semplici frasi:
- "Fai ciò che desideri" dovrebbe essere l'intera Legge.
- L'amore è la legge, quando esso è assoggettato al desiderio.
- Non c'è alcuna legge oltre a "Fai ciò che desideri".
Tralasciando le eventuali derive che la Thelema può lasciar trasparire, appare evidente come in questa nuova visione del mondo l'uomo è descritto come entità essa stessa capace, attraverso il desiderio, di modificare il corso della vita, del destino, della natura stessa delle cose.
In questo contesto si inserisce l'ambito più prettamente "alchimistico" della teoria crowliana: il Magick. Con questa espressione l'occultista intende "ogni atto destinato a causare un cambiamento intenzionale". Due riflessioni sembrano a questo punto scontate. La prima riguarda l'utilizzo della lettera "k" alla fine della parola; utilizzando l'undicesima lettera dell'alfabeto Crowley si ricollega al simbolismo Egiziano - Tebaico intendendo un qualche riferimento alle forze demoniache e caotiche, che si oppongono appunto al desiderio umano. La seconda riguarda la particolare visione della "magia" che appare nella Thelema: non è magico ciò che produce "miracoli", o che rende possibile ciò che è impossibile. Bensì è magico ciò che produce in un oggetto un cambiamento di per sè possibile nella natura dell'oggetto stesso: ma nel causarlo lo domina, lo costringe, lo governa.
E' appunto mediante il Magick che l'uomo può avvicinarsi al Vero Desiderio, scopo supremo dell'esistenza. Per raggiungere questo stato di grazia Crowley parla di un necessario spostamento dal reale verso un mondo di confine chiamato "l'Abisso". In questo universo si trova il legame tra il Fenomeno e l'Idea, tra il Reale (che è ideale ed utopico) e l'Irreale (che è tangibile e attuale). Ed è solo mediante un attraversamento dell'Abisso, ottenuto con una padronanza specifica del Magick, che si può arrivare al Vero Desiderio, alla meta più ambita. Crowley scrive a questo proposito un secondo testo fondamentale, "Magick, without tears": un compendio sulle tecniche e sui postulati che possono condurci nella giusta direzione. Il testo si trova qui, in una versione completa e rivista.

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