10 gennaio 2007

Cacciatori di colombe

La gente non costruisce più.
Costruire qualcosa vuol dire insegnare al mondo come fare, e vederne subito i frutti, e imparare. Le mani che plasmano, ricordi di un tempo in cui vedevi l'impronta delle dita nel pane appena sfornato, quanto è triste pensare che oggi senti il sapore di metallo, e di aria viziata, e di azioni in borsa, c'è odore perfino di smog. Costruire vuol dire prendersi tempo, vuol dire non sapere l'oggi, sperare in domani, pregare per ieri. C'è anche il crollare, dentro il costruire, c'è il rimanere nella polvere, a guardare esterefatti: perchè le macerie del passato sono ciò che di più bello esso ci lascia, il mondo senza rovine sarebbe senza dubbio più triste. Costruire significa mostrare che ciò in cui si crede ha un senso infine, e dimostrare il proprio pensiero senz'armi; cosa rara: oggi si preferisce il piccone, al mattone. Costruire vuol dire apprezzare ciò che altri hanno costruito, capirne lo sforzo, sentire nel muro le grida e il sudore di chi ha sollevato le pietre. Vuol dire parlare a un bambino malato, che guarirà, certo che guarirà
La gente non costruisce più, però. Si perde lo stupore più grande, quello del completamento. Oggi non si finisce più niente, si compra la fine di tutto, paradossale spendere di più per ottenere di meno. Ma la moda è cambiata. Oggi si va a caccia.
In giro gli sguardi sono quelli di chi sta braccando, cacciatori di teste, di streghe, o di colombe; ieri il mio sasso lo usavo per fare un camino e scaldarti il cuore. Oggi il mio sasso ti uccide, trova il freddo dell'anima, la rivolta a nudo, scopre sotto il metallo. Le offese di ieri erano spade, la lama era semplice da riconoscere, la evitavi con un balzo. Oggi si usa il cappio, o l'enciclica, o ventunomilacinquecentosoldati. Le armi sono diventate pericolose perchè nascoste nell'inchiostro, nello schermo, nelle parole. Ma sono armi, ammazzano ancora, e dopo non devi nemmeno ripulire il sangue.
Mi piacerebbe insegnarti la poesia scritta in una casa completamente tua.
Mi piacerebbe raccontarla, perchè nulla è così simile all'amore quanto gli occhi che bruciano di lacrime, quando il tetto è finito, e il cielo è fuori.

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