10 novembre 2006

Monkey Islands of the Tentacle


Parental Advisory: tutti coloro che, osservando l'immagine qui sopra, non sospireranno pensando ai vecchi tempi e non si guarderanno timorosi in giro, tentando di nascondere quella lacrimuccia che sta colando sulla guancia, sono pregati di smettere di leggere. Non potranno capire.



Una volta, tanto tanto tempo fa, le cose andavano bene. La tecnologia era quella che era, certo; ma bastava: ed avanzava. C'era un tempo in cui accendere il piccì, o ancora prima l'Amiga (e qui la malinconia sfocia nella disperazione), provocava un brivido speciale, che nessun internet, nessun blog, nessun videogioco-di-oggi-tutto-effetti-speciali-e-grafica-treddì, potranno mai ridarci. C'era un tempo in cui la Lucas Arts rivoluzionò il mondo di tantissimi bambini, e adolescenti, e adulti: inserendo, nella monotona vita cittadina, pirati logorroici, scienziati pazzi, conigli maniaci, avventurieri folli, scheletri spagnoli. Personaggi che sarebbero entrati dalla porta di servizio, ma avrebbero occupato la stanza principale. Monkey Islands, Day of the Tentacle, Grim Fandango, Sam & Max: parlo di robe che mi hanno riempito le giornate per anni interi della mia vita, parlo dei ritorni da scuola a parlare con il compagno di classe di quel punto impossibile da risolvere, parlo delle frenetiche corse a casa quando ti veniva l'illuminazione, parlo dei giorni snervanti passati sempre nello stesso punto, ma come cazzo si farà ad andare avanti?
Oggi è tutto diverso. E' tutto così veloce. Un bel videogioco è un gioco tecnologico, oppure provocatorio, oppure violento. Dura una settimana, ma è come durasse un minuto, perchè ogni momento è uguale all'altro. Ieri un bel gioco era un gioco profondo, denso, originale in tutti gli aspetti. Era un'avventura che ti immergeva in un mondo che diveniva il tuo, per quelle settimane che impiegavi a terminarlo. Era un'avventura in cui tornavi volentieri anche dopo averne finito la trama: per carpirne gli ulteriori segreti, le sfaccettature, le finezze.
Sam & Max è stato sicuramente il gioco più geniale e completo a cui abbia mai giocato. Io ridevo, davanti allo schermo.
Quando qualcuno ne farà uno migliore, eccomi qui. Sapete dove trovarmi.

Tornerò bambino per un po', se necessario.

Nessun commento: