10 febbraio 2006

Scena.

Piazza di Spagna, all'angolo con Via del Babuino. La piazza è quasi completamente vuota, sono le 9.30 del mattino. Primo piano su una coppia, ferma.
Lui dà un bacio sulla guancia di lei, uno di quei baci in cui le labbra di chi ama cercano le labbra di chi è amato, ma non hanno il coraggio, e si ritraggono furtive.
Lui - Bhè, ciao.
Lei - Ciao. Allora ci vediamo.
Lui - Quando?
Lei - Non lo so. Ci vediamo.
Lui - Ti amo.
Lei - A presto.
Inquadratura su di lei, mentre si allontana veloce. Solo qualche passo e si ferma, esita, sembra quasi che stia per voltarsi, ma ecco che riprende a camminare, ed è sempre più piccola.
Camera su di lui, immobile, dov'era prima. Lentamente, in un modo così giusto, sorride.
Voce Fuori Campo - Chissà. Forse da qualche parte, nel mondo, esistono ancora delle piccole roccaforti dove il male non è ancora arrivato. Esistono ancora dei templi dell'amore infelice, dove il marito infedele saluta l'amante, pieno di speranza nelle labbra, e con gli occhi che urlano tutta la voglia che ha di far capitare ancora quel che è successo poche ore prima. All'infinito, per sempre. Forse esistono ancora posti dove le persone sanno andare via lasciandosi dietro qualcosa, e fanno sorridere, senza motivo.
La camera si allontana mentre l'uomo guarda verso il basso. Lentamente si volta e cammina; i suoi passi sono qui, sulla terra: ma la sua mente non lo è. E' in uno di quei posti.
Dissolvenza in nero.

Musica.

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